Dopo il caso delle bici abbandonate e buttate nel Tevere, ora la nuova moda del bike sharing alla romana è quella di portarsi via un pezzo della bicicletta per assicurarsi l’uso esclusivo del veicolo.
A sollevare il caso è il Messaggero, che rivela il motivo per cui decine e decine di bici gialle della società di bike sharing oBike ormai sono parcheggiate nelle strade della Capitale senza il sellino. Il mistero è presto svelato. Perché dover perdere tempo a cercare sull’app, o fare qualche chilometro per raggiungere una bicicletta? Si chiedono gli incivili. Molto meglio portarsene un pezzo a casa o in ufficio per evitare che qualcun altro possa utilizzarla.
Una moda, questa, che ha preso piede in diversi quartieri di Roma, dal centro, a Prati, passando per il Nomentano. Tanto da spingere i vertici della start up, che a Roma ha messo a disposizione circa 5mila bici, a decidere entro fine settembre se continuare l’esperimento o arrendersi davanti ai vandali e lasciare il mercato romano.
Il meccanismo anti-incivili di oBike, infatti, spiega il Messaggero, si basa su un sistema di segnalazioni da parte degli utenti. E in caso di gravi responsabilità si può incorrere anche in una denuncia. Ma finora non ha funzionato.
Nei mesi scorsi il caso delle centinaia di biciclette lanciate nel Tevere o abbandonate in mezzo alla strada, era finito anche in Aula Giulio Cesare, con un’interrogazione del consigliere del gruppo misto Francesco Figliomeni. I saccheggi, però, sono andati avanti nonostante tutto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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