Una bambina di 11 anni è ricoverata in rianimazione all'Ospedale Sant'Orsola di Bologna per complicanze dovute al Covid. Stando a quanto si apprende dal quotidiano La Repubblica, la piccola sarebbe stata intubata dopo aver riportato un rilevante deficit respiratorio.
"Nessuna patologia pregressa"
Il caso è esploso come un fulmine a ciel sereno, tanto da destare molta preoccupazione da parte dei sanitari che, sino a qualche giorno fa, non avevano mai registrato episodi di bambini necessitanti ventilazione assistita per via dell'infenzione da Coronavirus. Secondo quanto riferisce Repubblica.it, la piccola non avrebbe malattie pregresse, motivo per cui restano ancora inspiegabili le ragioni della grave insufficienza respiratoria. Esami mirati a cui è stata sottoposta la bimba avrebbero rilevato la presenza di un batterio che, si suppone, possa averne aggravato lo stato di salute. Tuttavia "non si sa questa sia stata una concausa della grave infezione o invece una conseguenza", riferisce il quotidiano online.
I contagi nelle scuole
La piccola avrebbe contratto l'infenzione a scuola ma, allo stato attuale dei fatti, si tratta soltanto di un'ipotesi verosimile. In ogni caso, cresce l'allarme per i contagi tra ragazzi in età scolare. Secondo stime recenti, in Emilia Romagna ci sarebbe stato un incremento del 23% di casi Covid tra gli studenti nelle ultime due settimane. Sul totale delle infezioni registrate dalla riapertura delle scuole fino a 3 giorni fa, risulta che gli under 18 contagiati sono poco meno di 16.500, pari all'8%.Il personale scolastico e il corpo docente contagiato è invece l'1,3% del totale: 2.772 casi riscontrati da metà settembre. In totale, si sono registrati 19.253 casi fra studenti, insegnanti e personale scolastico. La fascia d'età più coinvolta, è quella delle scuole superiori, con 4.950 casi, seconda solo, e per 200 contagi appena, primaria (5.156 casi) che è sempre rimasta aperta. La fascia meno coinvolta dai contagi è quella della scuola d'infanzia.
Effetto boomerang della variante inglese?
A quanto pare, sarebbe responsabile dei contagi tra i giovanissimi l'ormai nota variante inglese (in realtà ce ne sarebbero più di una). Secondo quanto riferiscono gli esperti essa si diffonderebbe molto rapidamente, specie tra i ragazzini.
Per questo motivo il Cts, in un tentativo estremo di tenere aperte le scuole, starebbe valutando la possibilità di allestire unità di "primo intervento sanitario" all'esterno degli istituti in modo da agevolare l'individuazione tempestiva di eventuali cluster tra gli studenti. La proposta è al vaglio dell'esecutivo Draghi che, nei prossimi giorni, verificherà l'attuabilità della proposta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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