Bimba violentata e uccisa. L'omicida: "Sono bravo papà"

Ha sempre negato di aver ucciso la piccola Fortuna Loffredo e di aver commesso abusi sessuali verso minori

Bimba violentata e uccisa. L'omicida: "Sono bravo papà"

Ha sempre negato di aver ucciso la piccola Fortuna Loffredo e di aver commesso abusi sessuali verso minori, descrivendo sé stesso agli inquirenti addirittura come "un bravo papà" per le figlie della compagna. Ma oggi, di fronte alla seconda ordinanza in carcere ricevuta in pochi mesi, questa volta con l'accusa di essere il responsabile della morte della bimba di sei anni, il 44enne Raimondo Caputo ha vacillato; "ma probabilmente non perché si è pentito, ma solo perché ha iniziato a comprendere che resterà in carcere molto a lungo", ha sottolineato il colonnello Rino Coppola, Comandante del Reparto Operativo di Castello di Cisterna, che ha effettuato le indagini con la Compagnia di Casoria, guidata dal capitano Pierangelo Ianniccola.

Prima di essere arrestato a novembre del 2015 per il primo abuso sessuale contestato - quello ai danni della figlia di tre anni avuta con la compagna anch'essa arrestata e finita ai domiciliari per concorso in violenza sessuale su minore - Caputo era entrato e uscito dal carcere per una lunga serie di reati comuni, dal furto alla rapina, dal porto abusivo d'armi alla violenza a pubblico ufficiale.

Un disoccupato pluri-pregiudicato mai però coinvolto in indagini di camorra o di droga, attività molto fiorente a Parco Verde, ma che comunque incuteva timore negli inquilini dello stabile, che lo hanno protetto fino all'ultimo, e dei bambini di cui abusava. Sulla morte di Fortuna ha sempre detto che quel giorno, il 24 giugno 2014, non era nel palazzo, e nessuno lo ha mai contraddetto, ad eccezione proprio delle piccole vittime.

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