Il terrore è stato subito quello del déjà vu. Di fronte ai sistemi informatici in tilt, il pensiero è andato inevitabilmente a quanto accaduto a inizio maggio scorso, quando un attacco hacker mandò ko le infrastrutture virtuali di alcuni ospedali e ambulatori della Lombardia. Quello che ieri sera - 7 luglio - ha fatto saltare il sistema informatico che gestisce le ambulanze lombarde, invece, era "solo" un blackout. Escluso il pericolo della pirateria, il disagio c'è comunque stato: il problema ha infatti causato difficoltà nei collegamenti tra le sale operative e i mezzi di soccorso.
L'improvvisa interruzione elettrica, nello specifico, è avvenuta nella centrale di Rozzano (comune in provincia di Milano), con conseguenze che si sono poi estese ai terminali collegati tramite la rete. Innanzitutto si sono verificati rallentamenti nelle comunicazioni delle varie stutture che, a livelli diversi, lavorano ai soccorsi. Difficoltà sono state registrate pure nei contatti tra il centralino della guardia medica e i dottori di turno. Dall'assessorato lombardo al Welfare, tuttavia, sono arrivate rassicurazione sul fatto numero unico per le emergenze 112 avesse funzionato "senza alcuna criticità". I cittadini pertanto - si legge in una nota - "hanno continuato ad avere risposta sia per il soccorso sanitario che per quello tecnico e di pubblica sicurezza".
Areu, l'agenzia regionale lombarda dell'emergenza sanitaria che gestisce il primo soccorso, ha comunicato che il blackout è durato tra le 21.45 e le 24, prima che il servizio venisse ripristinato integralmente. "Non si è trattato di un attacco hacker", ha quindi precisato l'ente, parlando invece di guasto sviluppatosi indipendentemente dai sistemi interni. Al momento, ha concluso l'azienda, "alla direzione di Areu non sono pervenute segnalazioni in merito a eventuali disservizi, tutte le richieste di soccorso sanitario sono state accolte ed evase dalle Soreu di competenza di concerto con gli altri enti".
Certo, al di là dello "stress test" superato, il problema ha comunque destato attenzione dal momento che eventuali conseguenze negative si sarebbero potute ripercuotere su cittadini bisognosi di immediato soccorso.
A maggio, quando invece erano stati gli hacker a far saltar il sistema informatico, l'azienda regionale era stata costretta alla chiusura di alcuni pronto soccorso e al dirottamento di alcuni pazienti su altre strutture.
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