Blitz nei bivacchi di africani a Milano: scintille Pd-Lega

Troppo il degrado a cui i milanesi erano costretti ad assistere perchè si continuasse a procrastinare un intervento; interrogazione deputati Pd al Ministro Salvini

Blitz nei bivacchi di africani a Milano: scintille Pd-Lega

Blitz di Polizia e Guardia di finanza nella zona di Porta Venezia a Milano, con obiettivo, in particolar modo, la parte di via Lecco, balzata agli onori delle cronache per un forte incremento della presenza di migranti.

Si tratta di giovani africani, alcuni appena maggiorenni, la maggior parte dei quali proveniente dall’area del Corno d’Africa. Molti, una volta sbarcati nel nostro Paese, hanno abbandonato i Centri di Accoglienza a cui erano stati affidati per raggiungere Milano, sperando di riuscire a varcare le frontiere e proseguire il loro viaggio verso il Nord Europa. “D’estate è sempre così”, ha commentato il sindaco della città meneghina Giuseppe Sala su “Il Giorno”, “Noi in un modo o nell’altro ce la facciamo sempre, ma prima o poi si arriverà a una situazione di difficoltà: questi arrivi obiettivamente ci preoccupano”. E a questo punto si è effettivamente arrivati.

Numerosi gli uomini impiegati dalle forze dell’ordine nel blitz, che hanno controllato decine di stranieri, conducendone alcuni negli uffici della Questura al fine di accertare la regolarità della loro posizione giuridica. L’intervento era stato richiesto da tempo a gran voce dai residenti, stanchi di assistere quotidianamente a scene di degrado di vario tipo, con bivacchi organizzati nei giardinetti di Via Veneto e non solo: materassi buttati per terra, spazzatura ovunque e ratti che banchettano, la misura era colma per poter attendere oltre.

I Milanesi, vere vittime della situazione, hanno dovuto assistere ad un rimpallo di responsabilità. Da una parte i deputati cittadini del PD che accusano degli accampamenti a Porta Venezia ed alla Centrale il ministro Salvini e gli stati suoi “amici”: il respingimento dei migranti alle frontiere non ha permesso il “regolare deflusso” verso le nazioni dell’Europa. Dall’altra Lega e centrodestra attaccano Sala e Majorino, colpevoli di aver promosso una politica che ha contribuito a creare le condizioni per il ritorno dei migranti.

L’interrogazione al Ministro Salvini è stata portata da 5 deputati del PD, come riportato da “Il Corriere della Sera”: “A Milano stanno tornando gli accampamenti di centinaia di migranti nell’area di Porta Venezia e della Stazione Centrale. Erano scomparsi grazie al lavoro del Comune che ospita ogni notte più di 5 mila persone, della Prefettura che ha coordinato l’accoglienza negli altri Comuni dell’hinterland e del governo Gentiloni che negli ultimi due anni ha fatto calare gli sbarchi da 180 mila a 17 mila e avviato un’efficace gestione dell’accoglienza. Oggi però ci sono anche i migranti respinti da altri Paesi Ue amici di Salvini, come l’Austria, che si stanno fermando in città”.

La replica del centrodestra è affidata all’assessore alla sicurezza De Corato: “Se Milano è nel degrado e nell’immigrazione, il responsabile ha nome e cognome: centrosinistra, che per mano di Sala e Majorino con la loro politica di “accoglienza urlata” ha portato il capoluogo lombardo in questa situazione, organizzando pranzi, cene, picnic e marce pro immigrati”. Gli fa eco il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi: “Se Milano è invasa da clandestini e in una situazione di degrado la colpa è solo della sinistra, ma questo i cittadini milanesi lo sanno bene.

Fiano, Scalfarotto e gli altri parlamentari del Pd che hanno sollevato la questione degrado a Milano vadano a citofonare a Palazzo Marino, che prima con Pisapia e da due anni con Sala, ha avallato dal 2014 l’arrivo di decine di migliaia di immigrati africani, spacciandoli per profughi anche se non avevano un minimo requisito per ottenere lo status di rifugiati”.

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