Bocciati i limiti orari per le sale giochi

Sale giochi con orari limitati? Il Tar Lombardia boccia il regolamento comunale. E’ successo a Bagnolo Mella in provincia di Brescia. Il Comune aveva imposto di aprire la sala giochi non prima delle 10 del mattino e di chiudere non dopo le 20. Ma il gestore della sala ha fatto ricorso e il Tar gli ha dato ragione. Il regolamento comunale non vale e la sala giochi può stare aperta dalle 9 del mattino fino all’una di notte. Sette giorni su sette. Il motivo? Limitare gli orari di apertura delle sale giochi non è un provvedimento che può prendere un Comune perché non tutela l’ordine pubblico, materia che appartiene alle Questure, non tutela i giocatori che potrebbero semplicemente spostarsi in Comuni vicini, e resta al di fuori delle competenze comunali. Con un’ordinanza cautelare il Tar aveva già sospeso il regolamento e adesso lo ha annullato. Il Tar Lombardia ha ribadito che "la gestione di sale giochi è un’attività lecita, svolta sotto il rigoroso controllo dell’autorità di pubblica sicurezza nell’ambito del gioco lecito affidato alla cura di Aams, con significative entrate per l’erario”, si legge nella sentenza.

“Sul piano costituzionale sono legittime le limitazioni motivate da ragioni di pubblica sicurezza ma le funzioni sono attribuite alle autorità statali e non comunali. La giurisprudenza costituzionale - spiegano ancora i giudici della sezione staccata di Brescia - ha precisato che poteri di regolamentazione delle sale giochi possono essere esercitati solo nell’ambito della disciplina urbanistica e sul piano della viabilità.

Per il resto valgono le regole generali che per l’intero spazio economico comunitario tutelano ogni iniziativa economica sotto il profilo della libertà di stabilimento". I giudici del Tar Lombardia hanno respinto la richiesta di risarcimento del titolare visto che l’ordinanza cautelare aveva tempestivamente ripristinato l’orario annullando il regolamento comunale.