"6 milioni di contagi", "Cambia mestiere". Lite Zangrillo-Pregliasco

Zangrillo punge il collega Pregliasco: "Maestro virologo che spaventa gli italiani". E sul Covid dà speranza: "Boom di contagi? Non mi preoccupa"

"6 milioni di contagi", "Cambia mestiere". Lite Zangrillo-Pregliasco

Torna a parlare Alberto Zangrillo. E ne ha per tutti. Per chi ritiene che sia necessario imporre altri “mini lockdown”. Per chi è preoccupato dall’ennesima ondata di coronavirus. Per chi lancia allarmi sul rischio di 6 milioni di infetti per l’influenza. “L’aumento dei contagi non mi preoccupa”, dice il professore. “Finalmente possiamo dedicarci ad altre patologie”.

Ospite a Quarta Repubblica da Nicola Porro, Zangrillo fa un’analisi di quanto osserva negli ospedali italiani. “Con i tamponi - dice - troviamo contagi che però non arrivano in ospedale. Oggi grazie ai vaccini siamo in grado di contenere il numero di persone che accedono al pronto soccorso”. In corsia arrivano infatti “pazienti con una affezione delle prime vie respiratorie, prevalentemente anziani e soprattutto nel 99% dei casi che non sono vaccinate”. Poco importa, è il ragionamento del professore, se i contagi salgono. Quello che conta sono i malati, e in caso i decessi. Per questo bisognerebbe temere di più “le enormi liste di attesa di pazienti che nulla hanno a che fare con il virus” e che invece rischiano di andare al creatore per altre patologie: “Vedere, come terza notizia dei siti internet, il numero dei contagi in forma allarmistica ci interessa poco. Noi osserviamo altri parametri e non siamo per nulla preoccupati”.

Zangrillo poi lancia un affondo contro il collega Pregliasco. Non lo cita mai, sia chiaro: ma è a lui che deve pensare quando si riferisce al “maestro virologo che cerca di spaventare gli italiani” affermando che sono “attesi 6 milioni" di casi di influenza. L'Ansa non mente: Pregliasco una cosa simile l’ha detta poco meno di una settimana fa. “Supposizione completamente falsa”, attacca il professore del San Raffaele sciorinando i dati provenienti dall’Australia, emisfero dove l’inverno arriva prima che in Occidente e permette di osservare l’andamento dell’epidemia. “Sulla base dei dati di cui disponiamo, dire che ci aspettiamo 6 milioni di casi in Italia vuol dire che hai sbagliato mestiere, devi fare altra cosa e non il medico”.

Infine, l’affondo finale: per parlare di medicina, “bisogna aver visto i malati, non solo raccontarli perché li abbiamo letti”. Peccato che in Italia “il 90% di chi parla e scrive i malati di Covid non li ha mai visti in faccia”. Chi vuol intendere, intenda.

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