Avrebbero perso la vita a causa delle esalazioni da monossido di carbonio, sprigionate, molto probabilmente, da un braciere acceso per riscaldarsi. La scoperta dei cadaveri dei due è avvenuta in queste ore, in un casolare fatiscente non lonanto da Borgo Mezzanone, a pochi chilometri da Foggia, ma in territorio di Manfredonia, in Puglia. In base alle prime ricostruzioni, le vittime sarebbero due migranti africani, di circa 40 anni, morti nella struttura situata nella "pista", nei pressi del Centro di accoglienza per richiedenti asilo.
L'incidente e i soccorsi
Secondo quanto riportato da Today, le due vittime sarebbero di nazionalità negeriana e avrebbero perso la vita nella baracca nella quale risiedevano. A dare l'allarme sono stati altri connazionali, ma all'arrivo dei carabinieri e dei vigili del Fuoco, per i due, non c'era ormai più nulla da fare, perché entrambi erano già morti. Sull'episodio stanno indagando le forze dell'ordine di Foggia. Negli anni, quest'area è stata più volte teatro incidenti di questo tipo, come, per esempio, roghi e risse.
Che cos'è il monossido di carbonio
Il monossido di carbonio è un gas velenoso, particolarmente pericoloso perché inodore e insapore. Per chi lo sta respirando, infatti, risulta praticamente impossibile accorgersi dell'intossicazione. Per questo motivo le esalazioni risultano, spesso, letali. Per accorgersi di essere a contatto con il gas è necessario essere svegli e cogliere i primi sintomi (molti comuni), come per esempio mal di testa, vertigini, nausea, convulsioni e battito cardiaco accelerato. Il monossido può essere prodotto da generatori, griglie, fornelli da campeggio, automobili e navi. Per ridurre i rischi di intossicazioni è bene non utilizzare i forni a gas per riscaldare la casa e griglie in spazi chiusi.
Che cos'è la "pista"
A Borgo Mezzanone, che un tempo era un aeroporto Nato, vivono circa 1.500 migranti e il luogo dell'incidente rappresenta una delle baraccopoli più grandi d'Italia. Si trova a 12 chilometri da Foggia e durante l'estate lì si accampano fino a 5mila immigrati, soprattutto nel mese di agosto (in particolare nella stagione della raccolta del pomodoro). Nello stesso luogo, però, abitano anche circa 400 cittadini italiani.
I migranti che riescono a essere riconosciuti come richiedenti asilo vengono accolti nel Cara di Borgo Mezzanone, mentre invece chi non riesce a entrare nei canali istituzionali dell'accoglienza vive, come può, nella "pista", chiamata in questo modo perché attraversa la vecchia pista utilizzata dai mezzi Nato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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