Lui è stato condannato a 2 anni e 4 mesi per maltrattamenti ma lei, nonostante avesse finalmente la possibilità di uscire dal tunnel delle botte e della violenza, insiste di volere tornare a stare con il proprio aguzzino.
La storia arriva da Parma, dove una donna di 50 anni per mesi ha subito i maltrattamenti in casa da parte del proprio compagno. Accessi di rabbia che spesso sfociavano nella violenza fisica: giù botte contro la compagna e in alcuni casi anche la tortura con mozziconi di sigaretta spenti sulla pelle. La cinquantenne non ha mai voluto denunciare nulla perché era accecata dalla paura e forse anche dall'amore per l'uomo, ma i due figli di lei, nati da un precedente matrimonio, hanno deciso di non rimanere a guardare. Tentano di dissuadere la madre da quella relazione pericolosa ma tutto si rivela vano. La donna va a convivere con il proprio compagno e la situazione, se possibile, peggiora ulteriormente.
A maggio l'episodio che ha impresso una svolta in questa storia: dopo una sfuriata particolarmente violenta, un vicino della coppia chiama i carabinieri, che finalmente riescono a raccogliere una confessione dalla 50enne, ormai esasperata.
Ora, come racconta la Gazzetta di Parma, la vicenda ha avuto una conclusione giudiziaria, con la condanna dell'uomo - che peraltro aveva già riportato una condanna per maltrattamenti nei confronti di una sua ex - a 2 anni e 4 mesi, grazie anche alla testimonianza dei figli della donna.
Peccato che a questa
conclusione sia seguito un epilogo decisamente inaspettato. Quando è stata raggiunta da una telefonata di scuse e di richiesta di perdono, la donna ha deciso: vuole tornare a vivere accanto all'uomo che la pestava.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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