Ancora insulti e minacce di morte indirizzati a Matteo Salvini. Non smettono di cessare azioni intimidatorie che istigano all'odio e alla violenza nei confronti del ministro dell'Interno. Il caso più recente è stato reso pubblico dallo stesso leader leghista, che sui propri profili social ha postato la foto di una scritta sui muri mentre si recava a un incontro ad Adro: "Democratici” all'opera a Rovato, in provincia di Brescia. Noi la risposta la daremo questa sera, nella vicina Adro, con sorrisi e tanti bacioni". La vergognosa scritta recita: "Salvini ladro schifoso fascista a morte".
I precedenti
Per il vicepremier non sono mai mancati insulti e gravi offese, specialmente da parte di personaggi pubblici. Ad esempio don Giorgio De Capitani si scagliò duramente contro di lui: "Salvini è un ladro, uccidiamolo", "Io elogio chi uccide Salvini", "Se è lecito uccidere chi minaccia la nostra vita, allora io ho il diritto di uccidere Salvini: infatti mi sento minacciato da lui perché ci sta rubando la democrazia", "È un pezzo di m****".
Non è passato inosservato il commento choc pubblicato da Adriano Sofri sul Foglio: "Senti, brutto stronzo [...] Pallone gonfiato, ceffo vigliacco [...] Disgustoso gradasso".
E neanche quella busta con all'interno un proiettile, sintomo di come "parole di odio di certa sinistra convincono certe menti malate". Ma il ministro Salvini ha sempre risposto senza alcuna paura: "Mi danno ancora più forza e voglia di combattere criminali di ogni genere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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