Per anni è stato preso di mira come l'emblema del cafone arricchito. Ora Flavio Briatore si toglie qualche sassolino dalle scarpe. I veri cafoni sono Giovanna Melandri e Giovanni Veronesi. Il fondatore del Billionaire in un’intervista a Panorama (in edicola domani) restituisce al mittente la definizione "cafone" e se la prende con chi oggi nega di averlo frequentato. "Giovanna Melandri è stata da me in Kenya - racconta -, ha bevuto champagne al tavolo con noi e poi ha negato l’evidenza scrivendo che non era mai stata da me. Per non parlare del regista Giovanni Veronesi: ha scritto 'Meno male che si chiude il Billionaire, non vedremo più gli stronzi in camicia bianca con il bicchiere in mano'. Ecco, lui era uno di questi stronzi perché al Billionaire c’era anche lui - rivela -, è stato a casa mia a Londra a chiedermi un favore ed è stato sulla mia barca". Colpiti e affondati. Ma la lista degli ex amici ingrati sarebbe molto lunga...
Facendo riferimento alla notizia sulla chiusura del Billionaire Briatore tiene a chiarire di non avere problemi economici. Anzi, il 2011 è andato meglio del 2010: "Non ho mai detto che chiudo l’attività, si può vendere ad altri. Ho già dei compratori, vediamo".
Poi il manager, stizzito per le accuse di condurre una vita nel lusso sfrenato, ricorda che oltre ad avere vinto sette titoli mondiali in Formula 1 è stato lo scopritore di Michael Schumacher ed è il manager di Fernando Alonso e Mark Webber.
Insomma, tre nomi che fanno un bel pezzo di storia della Formula Uno. "Qualcosa avrò pur guadagnato, no? - si chiede con sarcasmo Briatore -. Ho avuto belle soddisfazioni professionali, ho sempre reinvestito i miei guadagni e mi tolgo qualche sfizio, come la barca".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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