Brindisi, boss della Sacra Corona Unita si converte all'Islam

Il processo di avvicinamento alla fede musulmana dell'uomo nato a Mesagne è iniziato nel carcere di Trapani per concludersi in quello di Siena

Brindisi, boss della Sacra Corona Unita si converte all'Islam

Cosa accade se un boss della mafia viene arrestato e capita in cella con un marocchino? Succede che si converte e si sente rinato nel nome di Allah.

È accaduto a un capo della Sacra Corona Unita, la quarta mafia, la mafia pugliese, condannato a più di trent’anni di carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso, rapina e furto.

Reagì con una risata sprezzante alla lettura della sentenza che lo condannava a più di trent’anni, acquisendo la fama di duro, di uomo senza scrupoli neanche per se stesso.

Oggi viene descritto come una persona riservata e tranquilla. A riportare la notizia è il Nuovo Quotidiano di Puglia che riporta anche le sue parole al personale carcerario: “Sono ormai un’altra persona”. Un'affermazione che lascia riflettere e lascia molti dubbi: può un uomo cambiare così radicalmente abbracciando un nuovo credo religioso? Può sentire davvero quella pace interiore che lo rende in armonia con il mondo?
A quanto pare il boss prega molto e va a lezioni di Corano in carcere. Pare abbia detto, inoltre, di stare meglio perché “questa religione non è quella che si vede in tv”.

Come si legge su “Ristretti Orizzonti” i detenuti di fede musulmana in Italia sono 7mila 646. Di questi 13, e tra loro c'è una donna, si sono convertiti in cella, secondo le notizie riportate da ilGiornale.it lo scorso 17 gennaio. Il primato è nelle carceri toscane. Il boss di Mesagne, nel brindisino, è l'ultimo caso.

Questo dato crea allarme. Perché il fatto che detenuti italiani condivida i pochi metri di cella con immigrati di fede musulmana, potrebbe creare dei focolai pericolosi una volta che queste persone sconteranno la loro condanna. Non è un dato certo, ma un timore.

Secondo quanto si apprende dal quotidiano

locale, lo stesso boss di Mesagne si è avvicinato all'Islam durante le sue detenzioni a Trapani e nel senese. Proprio nel secondo carcere si trovava in cella con un detenuto marocchino musulmano, successivamente trasferito.

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