Brindisi: elezioni amministrative anticipate. Una città difficile

Sei candidati, 24 consiglieri in uscita che cercano di restare attaccati alla poltrona

Brindisi: elezioni amministrative anticipate. Una città difficile

Tredici anni di centrosinistra rappresentati da due sindaci che in campagna elettorale si proclamavano “innovativi”. Talmente diversi dagli altri da finire in manette.
Entrambi, anche se il secondo (Cosimo Consales) è ancora in attesa del processo, con l’accusa di concussione, corruzione e truffa. Alternate alle loro amministrazioni, ben tre commissariamenti. Si presenta così Brindisi alle prossime elezioni amministrative.

Un città difficile. Da un lato un comune nel quale si investe. Dall’altro lato l’emergenza corruzione.

Sei i candidati in corsa. Sei le liste civiche. Il Pd si presenta con un ampio schieramento, talmente ampio da comprendere l’opposizione. Dall’altro il Movimento5Stelle con Stefano Alparone che gli altri candidati cercano di “contenere”.

Di base manca un programma vero per la città. Solite promesse elettorali. Ben 24 consiglieri uscenti si sono ricandidati in quasi tutte le liste.

Angela Carluccio è la candidata a sindaco dei “conservatori e riformisti” e di quattro tra liste civiche e movimenti. Nella vita avvocato, figlia di un ex sindaco della democrazia cristiana negli anni ’80, coinvolto all’epoca in una vicenda giudiziaria dalla quale uscì assolto.
Nando Marino, candidato sindaco, è appoggiato invece dal Pd, dall’Udc, da Area Popolare e da altre quattro tra civiche e movimenti.
Il fronte moderato è diviso: da un lato corre per la carica di primo cittadino l’avvocato Nicola Massari, sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia e da due liste civiche; dall’altro Simona Pino D’Astore con tre civiche; ed infine Riccardo Rossi, appoggiato dalla coalizione “Bene comune”, un fisico dell’Enea già candidato alle scorse elezioni.

Di sicuro chi vincerà non troverà una situazione facile.

La questione ambientale è uno dei nodi della città che presenta aree fortemente inquinate, al di là del petrolchimico, con la presenza di una discarica di metalli pesanti e sostanze tossiche che, come si legge da fonti di stampa, attende da anni un risanamento complicato e costoso. E poi ci sono i quartieri periferici dove prevalgono emarginazione e divario sociale che spaccano in due la città e la questione immigrazione che resta emergenza importante.

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