Buche e alberi pericolanti, così il Campidoglio rischia il salasso

Strade a groviera e alberi pericolanti, adesso il Campidoglio rischia di dover sborsare una cifra che oscilla tra i 6 e gli 8 milioni di euro

Buche e alberi pericolanti, così il Campidoglio rischia il salasso

Strade a groviera e alberi pericolanti, la neve a Roma se n’è andata da un pezzo ma gli strascichi sono destinati a durare. E non solo per i romani che, oramai, convivono con buche e vegetazione selvaggia. Sì perchè il caos capitolino, adesso, rischia di trasformarsi in un vero e proprio salasso per il Campidoglio che potrebbe arrivare a dover sborsare tra i 6 e gli 8 milioni di euro.

La casella di posta elettronica dell’Adir, la compagnia assicurativa del Comune di Roma, è intasata da settimane. Come racconta Il Messaggero, la media delle mail indirizzate all’assicurazione è di 80 al giorno e, facendo un calcolo di massima, le missive accumulate nei mesi di marzo e aprile sarebbero più di 3mila. Insomma, stando ai numeri, in nemmeno due mesi le domande di risarcimento pareggiano i risarcimenti effettivamente erogati nel 2017, anno in cui l’Adir ha liquidato circa 3.700 cittadini per un totale di 7milioni di euro. Certo, non tutte le istanze vanno a buon fine, ma il dato è comunque significativo.

Le richieste provengono dai diversi dipartimenti Palazzo Senatorio, che ricevono le segnalazioni degli utenti e le inoltrano all’Adir, incaricata di aprire la fase istruttoria. Il dato che non sorprende è che l’80 per cento delle domande di risarcimento arriva proprio dal Dipartimento infrastrutture e manutenzione urbana, che si occupa dei lavori pubblici, mentre il restante 20 per cento dal Dipartimento tutela ambiente che cura la manutenzione del verde orizzontale e verticale.

La valanga di azioni risarcitorie era già stata annunciata a marzo dal Codacons che aveva invitato “tutti gli automobilisti e i motociclisti danneggiati dallo stato disastroso dell’asfalto capitolino a rivolgersi all’associazione per ottenere il risarcimento dei danni subiti, sia materiali (rotture sospensioni, pneumatici, forature, parabrezza, ecc.) sia fisici (cadute o lesioni provocate dalle buche)”.

Quello che, invece, desta stupore è la provenienza delle richieste.

Tra le zone maggiormente interessate da danneggiamenti e sinistri causati dalla scarsa manutenzione di strade e alberature, assieme alle periferie dimenticate della Capitale, figurano anche il Centro Storico ed i Parioli. All’appello mancherebbe ancora il III Municipio dove, lo scorso 9 aprile, in poche ore, 50 automobili sono rimaste in panne lungo via Salaria per colpa di un cratere.

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