Anche Roberto Burioni è (molto) scettico nei confronti dell'Avigan, il farmaco "miracoloso" giapponese che darebbe buoni risultati contro il coronvirus, specialmente nella fase iniziali dell’infezione. La medicina è finita alla ribalta in seguito al video di un imprenditore romano in vacanza in Giappone, che decanta gli effetti benefici dell'Avigan. Nei giorni scorsi l'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, ha dato il via libera alla sperimentazione dello stesso per valutare i suoi effetti contro la malattia.
Non tutti, però, anzi, sono favorevoli a questa decisione. Tra questi anche il noto virologo che sostiene la "non esistenza di alcuna prova scientifica di efficacia clinica contro il Covid-19".
Burioni dice no all'Avigan e lo fa condividendo in toto, e pubblicando sul sito Medical Facts, la tanto chiara quanto netta presa di posizione di Enrico Bucci, professore di Biologia dei sistemi alla Temple University di Philadelphia. Il professore si schiera contro la soluzione nipponica parlando di follia in relazione alla scelta di scegliere i farmaci da sperimentare contro il coronavirus basandosi sulle informazioni prese da YouTube.
Bucci, sposato in toto da Burioni, dice: "Italia le lezioni non si apprendono mai. Le sperimentazioni cliniche imposte a furor di popolo hanno raggiunto nuove vette di follia: un video su YouTube, condiviso da un imprenditore romano in vacanza, ha messo in moto un meccanismo che ha visto il governatore del Veneto Luca Zaia fare pressione e quindi Aifa approvare una sperimentazione con un farmaco antivirale normalmente usato per l'nfluenza". E aggiunge: "È mai possibile passare in meno di una settimana da un video su YouTube ad una sperimentazione autorizzata da un'agenzia nazionale che dovrebbe valutare approfonditamente quali farmaci immettere nelle varie sperimentazioni contro un virus pericoloso?". E ancora: "Le sperimentazioni si devono iniziare dopo una analisi rigorosa dei dati scientifici, non seguendo la spinta della pubblica opinione. Di Bella e Stamina sono vergogne che non devono mai più ripetersi".
Il titolare della prestigiosa cattedra dell'ateneo della città americana in Pennsylvania sottolinea la non sussistenza di alcuna prova di efficacia clinica dell'Avigan, sostenendo che è in atto un "un suggestivo quadro di benefici derivati dall'uso del farmaco in condizioni caotiche, che potrebbe benissimo essere dovuto al caso e al bis degli sperimentatori Mancano dati sulla reale efficacia nell'uso clinico e sull'evoluzione della malattia. Ci potrebbero essere inevitabili distorsioni di selezione nel reclutamento dei pazienti".
Bucci,
inoltre, dichiara che l'Aifa non è stata capace di reggere la "pressione dell'opinione pubblica, del ministero della Salute e della Regione Veneto, dando nonostante tutto il via libera alla sperimentazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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