I migranti morti negli sbarchi? Così i clan sapevano in anticipo

Le carte dell'inchiesta Rinascita Scott rivelano i contatti dei clan. Che erano in grado di avere in tempo utile le informazioni per accaparrarsi gli appalti per le sepolture

I migranti morti negli sbarchi? Così i clan sapevano in anticipo

Nicola Gratteri lo ha detto in modo chiaro: la fuga di notizie ha costretto la Dda di Catanzaro ad anticipare di un giorno la mega operazione giudiziaria 'Rinascita Scott', che ha portato all'arresto di più di 330 persone. La 'ndrangheta ha agganci dappertutto e le informazioni importanti riesce ad averle sempre in anticipo. Come nel caso dei migranti morti.

L'inchiesta, come riporta il quotidiano La Verità oggi in edicola, ha svelato il business che si nascondeva dietro la tragedia dei morti in mare. Gli 'uomini d'onore' riuscivano a turbare le gare d'appalto e, spesso, seppellivano le salme dei migranti senza bare, in loculi non corrispondenti e in violazione delle normative in materia. Nelle carte di 'Rinascita Scott' si sottolinea come “il fenomeno dell'immigrazione clandestina non ha lasciato indifferente la 'ndrangheta, che ha fondato un vero e proprio business sui naufraghi morti”.

Il giro di affari si sarebbe articolato attraverso in modo particolare attraverso la onlus 'Sacra famiglia', presieduta da Orazio Lo Bianco, considerato esponente di spicco dell'omonimo clan di 'ndrangheta. Secondo quanto emerge dalle indagini, come ha appunto rivelato oggi il quotidiano La Verità, Lo Bianco era in grado di sapere in anticipo tutte le informazioni che gli servivano per realizzare i suoi affari.

“Sto tornando, che ero a Cosenza... mi è arrivata una voce... penso che c'è uno sbarco con 18 morti”. I media, spiega La Verità, non erano stati informati di quell'arrivo. Come faceva Lo Bianco ad avere quella notizia? “In quel periodo – scrive il quotidiano – sulle coste del Vibonese erano arrivati diversi sbarchi fantasma. In questo caso gli unici a fornire l'informazione potevano essere gli scafisti trafficanti di esseri umani. Ma erano arrivate anche alcune navi delle Ong. E sarebbe ancora più inquietante se ad avvisare l'uomo di rispetto di Vibo Valentia fossero stati attivisti delle organizzazioni non governative”.

Tra le ipotesi possibili, anche quella che Lo Bianco possa aver ottenuto quelle informazioni “da chi, tra le autorità, stava aspettando lo sbarco”. Proprio su questo punto, infatti, si è concentrata l'attività investigativa: “Nella circostanza”, annotano i magistrati della Dda, “Lo Bianco riferiva di aver appreso in via informale che a distanza di circa due giorni si sarebbe verificato un nuovo sbarco di migranti, nel quale, da voci ufficiose, erano previsti 18 cadaveri. Pertanto, si deduce che l'odierno indagato era in grado di apprendere tali notizie prima che il Comune indicesse la gara per assegnare quei servizi”.

Durante la telefonata, Lo Bianco chiede di mantenere il più stretto riserbo: “Ti voglio dire io, se tu parli, quelli si presentano al Comune... capito... e ci viene più difficile la gara”.

La preoccupazione era evitare che le ditte concorrenti potessero interessarsi a quel bando. “E 18 salme, a 750 euro l'una, come da indicazioni ricevute dal funzionario del Comune in precedenti occasioni, avrebbero fruttato in un sol giorno 13.500 euro”.

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