Cagliari, lager per malati psichiatrici ​scoperto dai carabinieri del Nas

A incastrare infermieri e operatori le telecamere nascoste piazzate all'interno del centro

Cagliari, lager per malati psichiatrici ​scoperto dai carabinieri del Nas

Botte e umiliazioni a malati psichiatrici. Il lager è stato scoperto vicino Cagliari dai carabinieri del Nas che da oltre un anno tenevano sotto osservazione la struttura assistenziale che ospitava una trentina di pazienti.

L'inchiesta è stata avviata dopo la prima segnalazione di un ex dipendente. Le telecamere, piazzate nei corridoi e nelle camere del centro all'insaputa di infermieri e assistenti, hanno ripreso scene sconcertanti: schiaffi continui, malati buttati per terra e presi a calci. Qualcuno persino colpito in faccia con una scarpa.

"Una situazione che purtroppo ricorda molto da vicino i campi di concentramento - commenta il tenente colonnello Ivan Giorno, comandante del reparto operativo dei carabinieri di Cagliari -. I maltrattamenti nei confronti dei pazienti non erano sporadici o casuali, ma sistematici e abituali. Per questo il Gip del Tribunale di Cagliari ha disposto la sospensione delle licenze".

I quattordici dipendenti della struttura "Aias" di Decimomannu, cittadina a pochi passi dal capoluogo sardo, accusati di maltrattamenti, percosse e lesioni personali, ma anche di omissione di referto e omissione di atti d’ufficio, sono stati sospesi dal pubblico servizio per sei mesi.

Per i pazienti, il momento peggiore della giornata era quello della doccia mattutina. Come racconta il capitano Davide Colajanni, a capo del Nas:"Ogni giorno i ricoverati venivano messi in fila completamente nudi nel corridoio, uomini e donne senza distinzione sessuale, in attesa di essere lavati e frettolosamente asciugati, talvolta con uno stesso asciugamano.Venivano costantemente strattonati e sistematicamente vessati e insultati dagli operatori di turno, nella più assoluta carenza dei basilari servizi assistenziali e con profonda privazione della dignità".

Dopo aver raccolto le immagini, i militari hanno voluto fare un ulteriore controllo. Così, nel corso di un blitz che risale qualche mese fa, gli investigatori si sono trovati davanti a scene simili a quelle immortalate dalle telecamere nascoste: i pazienti "erano tutti nudi nel corridoio in attesa di entrare in bagno - conclude il comandante -.

Gli uomini erano costretti a stare in piedi o appoggiati al muro, pronti per la rasatura. Dopo la doccia molti uscivano dal bagno senza neppure un asciugamano per tornare in stanza. La situazione ci è sembrata davvero molto grave".

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