È arrivato da Strasburgo lo stop allo sgombero del Camping River. Le operazioni di smantellamento dell’insediamento abusivo di via della Tenuta Piccirilli sarebbero dovute scattare all’alba, dopo l’ultimatum del Campidoglio che imponeva l’allontanamento entro 48 ore ai circa 200 nomadi che continuano ad occupare l’area illegalmente.
Stamattina però camionette e blindati hanno dovuto fare marcia indietro. È stata la Corte europea per i diritti dell’uomo, attraverso l’adozione di una misura di emergenza, ad ordinare al governo italiano di farsi da parte. La decisione è stata presa dopo l’esame del ricorso sollevato da tre abitanti del campo rom, supportati dall’Associazione 21 Luglio. Sgombero sospeso, quindi, almeno fino a venerdì prossimo. Nel frattempo, da Palazzo Chigi dovranno indicare alla Corte entro domani a mezzogiorno quali sono “le misure alloggiative previste per i richiedenti, la data prevista per lo sgombero esecutivo e qualsiasi sviluppo significativo dello sgombero del Camping River".
È la stessa Associazione 21 Luglio a denunciare la segregazione “su base etnica” dei nomadi del River e la “ripetuta violazione dei diritti umani” da parte delle “istituzioni capitoline nelle diverse azioni previste dal 'Piano rom’”. Quello tra nomadi e Campidoglio è stato un vero e proprio braccio di ferro andato avanti per mesi. Nonostante la promessa di un contributo economico per affittare una casa, per avviare una start up o per tornare nel proprio Paese d’origine, in pochi hanno accettato di lasciare i container. Così il Comune ha deciso di procedere con la demolizione di parte dei moduli abitativi, finché lo scorso 19 luglio ad ogni famiglia dell'insediamento è stata notificata l'Ordinanza sindacale del 13 luglio 2018, che imponeva agli occupanti di lasciare l'area.
Alla base della stretta ordinata dal Campidoglio ci sarebbe la “necessità di salvaguardare le condizioni igienico-sanitarie” della baraccopoli di via della Tenuta Piccirilli, tutelando così “la salute delle persone ancora presenti nell'insediamento e dei cittadini che vivono nelle aree circostanti”. Ma c’è anche chi mormora che si tratti di una mossa strategica della sindaca Virginia Raggi in vista dell’incontro di domani con il vice premier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che oggi ha criticato l'operato della giunta definendo un "casino totale" la situazione dei campi rom a Roma.
Secondo i
piani del Campidoglio il Camping River doveva essere il primo dei 9 villaggi attrezzati per rom, sinti e caminanti riconosciuti dalle istituzioni capitoline ad essere chiuso. Ma la strada sembra essere ancora tutta in salita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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