Canone Rai, s'inventano la tassa sull'esenzione

L'esenzione ha un costo. E così il diritto di non pagare si trasforma in una tassa occulta.

Canone Rai, s'inventano la tassa sull'esenzione

L'esenzione ha un costo. E così il diritto di non pagare si trasforma in una tassa occulta. Parliamo del canone Rai, argomento su cui regna ancora il caos. Se è vero che mancano quasi due mesi alla prima rata di luglio (che arriverà con la bolletta della luce), è altrettanto vero che lunedì 16 maggio, cioè domani, scadrà il termine ultimo per presentare la domanda di esenzione. Se per esempio vivete in una città diversa da quella in cui avete la residenza, avete due strade: compilare il modulo di esenzione on line oppure inviarlo cartaceo.

Nel primo caso la procedura on line richiede la registrazione al portate dell'Agenzia delle Entrate e non prevede costi. Ma nel secondo caso, come ha rilevato Libero, siamo in presenza di una vera e propria tassa occulta. Infatti, la raccomandata deve essere effettuata con un plico senza busta, si devono piegare i fogli (due più la copia di un documento di indentità) a soffietto, poi si devono sigillare i lati aperti con lo scotch e ci si deve recare alle Poste.

Ed è qui che si scopre l'amara sorpresa: il pagamento di 11 euro e 80 centesimi invece che i canonici 6 euro e 50 centesimi. Motivo? Non essendo una lettera standard, nonostante pesi come una busta normale e abbia le stesse dimensioni, trattasi di un altro prodotto.

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