Caos Atac, così va in fumo il trasporto pubblico a Roma

Diciassette bus dell'Atac in fiamme negli ultimi dodici mesi. Tra le cause, mezzi troppo vecchi e scarsa manutenzione. Ma Micaela Quintavalle, sindacalista, accusa: "Colpa dei sindacati che vogliono boicottare l'azienda per privatizzarla"

Caos Atac, così va in fumo il trasporto pubblico a Roma

Diciassette autobus incendiati in un anno, con una media di quasi due roghi al mese. Succede a Roma, dove ad andare in fumo sono gli autobus dell’Atac, l’azienda dei trasporti capitolina.

Diciassette roghi in dodici mesi: i numeri dell'emergenza

L’ultimo episodio martedì scorso, a Ciampino. Intorno alle 8.30 di mattina un bus della linea 515 prende fuoco all’altezza di viale Kennedy. Per fortuna nessuno dei passeggeri è rimasto ferito, ma ormai, i numeri sono quelli di una vera e propria emergenza. Dall’inizio del 2017 sono andati in fumo già sei mezzi. A febbraio tre autobus si sono incendiati a via Mazzacurati, in zona Casetta Mattei, a circonvallazione Cornelia e in via della Pineta Sacchetti. Altre tre vetture sono andate a fuoco a marzo. All’inizio del mese un bus della linea 86 si è incendiato nei pressi di Castel Giubileo. Il 17 marzo le fiamme si sprigionano sul 170 a piazza dei Cinquecento, davanti alla centralissima stazione Termini. Poi, martedì scorso, l’ultimo rogo, quello di Ciampino. Da marzo 2016 decine di vetture si sono incendiate in ogni angolo della Capitale, dal Lungotevere al Muro Torto, da via Palmiro Togliatti a via dei Monti Tiburtini, dalla Tangenziale, a via Casilina, fino a via Cristoforo Colombo.

Mezzi vecchi e fatiscenti, scarsa manutenzione e presunti "boicottaggi"

All’origine degli incendi ci sarebbe l’età degli autobus, molti dei quali sarebbero troppo vecchi per circolare - quello che ha preso fuoco a Ciampino aveva 13 anni - ma anche la scarsa manutenzione, come ci spiega Micaela Quintavalle, autista Atac, capo del sindacato “Cambia-Menti” e autrice del libro Doctor Driver (Kepler Edizioni, 2017). “Non è solo una questione di incendi, è una questione di mezzi fatiscenti, abbiamo autobus vecchi di 17 anni, alcuni hanno percorso fino ad un milione di chilometri”, spiega la sindacalista, “le cause sembrano essere i cavi degli alternatori, la turbina, il percolamento degli oli: se ci fosse più manutenzione non raggiungeremmo questi livelli così pericolosi”. Ma la sindacalista fa un’accusa ben precisa. “Percepiamo una non volontà da parte delle officine, che sono il covo dei sindacati, di non far andare bene le cose”, afferma la Quintavalle. Nessuna prova in questo senso, sottolinea la sindacalista. Solo un’impressione. Ma secondo la Quintavalle i roghi e i disservizi sarebbero frutto di un vero e proprio boicottaggio. “C’è una carenza di manutenzione, i pezzi di ricambio non ci sono, bisognerebbe cambiare frequentemente cinghie e motorini, ma tutto questo non viene assolutamente fatto”, spiega la sindacalista, “noi, come percezione dal basso, notiamo che è in atto una sorta di boicottaggio da parte delle officine, covi di CGIL, CISL e UIL, altrimenti non si spiega statisticamente: un conto è un incendio ogni tanto, un conto sono guasti settimanali”. “Non c’è interesse a far andare bene questa azienda che è un azienda che potrebbe essere all’avanguardia a livello europeo”, spiega la sindacalista.

Quintavalle: "L'obbiettivo è arrivare alla privatizzazione"

Ma quale sarebbe l’obiettivo di questo “boicottaggio”, chiediamo alla portavoce degli autisti. “Privatizzare l’azienda con il consenso della popolazione, portando i cittadini all’esasperazione”, spiega la Quintavalle. “Certo, la giunta pentastellata è un po’incompetente, ed ha fatto errori macroscopici sul tema dei trasporti, ma sono onesti, si muovono in maniera pulita, e i sindacati non vogliono una giunta onesta”, afferma la sindacalista, “i sindacati sono collusi con la dirigenza e dalle precedenti giunte hanno sempre preso, per questo spingono affinché questa giunta cada”. La sensazione, quindi, per la Quintavalle è che si voglia “esasperare la cittadinanza, fino a che saranno i cittadini stessi a chiedere la privatizzazione dell’azienda”. “Ci sono troppi interessi dietro alla privatizzazione”, e sarebbe, quindi, questo l’obiettivo secondo la sindacalista.

La giunta Raggi promette nuovi bus ma è emergenza sicurezza

Sui roghi dei bus l’azienda ha aperto una commissione di inchiesta per determinare le cause degli incidenti e nel frattempo Linda Meleo, l’assessore alla Città in Movimento del Comune di Roma, ha promesso il “rinnovo del parco bus di superficie”. Centocinquanta nuovi autobus sono già arrivati, “15 nuovi bus arriveranno da qui a due mesi e altri 60 entro la fine dell’anno”, ha detto la Meleo a Radio Roma Capitale, anticipando che l’azienda sta preparando un nuovo bando per “ulteriori 150 bus”. In attesa dell’arrivo dei nuovi autobus, però, gli utenti continuano a rischiare. Lo denuncia Federconsumatori Lazio, che ha chiesto all’amministrazione di procedere urgentemente ad “un'azione straordinaria di riparazione ed ammodernamento di tutti i mezzi pubblici su gomma della capitale". Sulle vetture obsolete i rischi sono già altissimi, e non si tratta solo di incendi. “Su una vettura un pannello è caduto in testa ad un ragazzo a cui hanno messo 11 punti di sutura, ad altro sei punti e un’altra ragazza ha rischiato l’amputazione di un braccio per l’apertura di un portellone laterale”, spiega Micaela Quintavalle.

“Noi i corsi li facciamo, anche io una volta mi sono trovata a spegnere un incendio di quaranta centimetri, ma vorremmo svolgere il nostro lavoro in maniera tranquilla”, continua la sindacalista, “la sicurezza non è più derogabile, bisogna intervenire subito”.

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