"Stasera qualcuno sarà chiuso". È ancora caos sui distributori

Il braccio di ferro va avanti. Patuanelli si impegna a convocare un tavolo tecnico, ma sulle autostrade la chiusura è imminente. Aperte le pompe self-service

"Stasera qualcuno sarà chiuso". È ancora caos sui distributori

Il coronavirus mette in ginocchio anche i distributori di benzina. Il braccio di ferro tra governo e sindacati va avanti. "Da stasera sulle autostrade qualche impianto chiuderà", fa sapere all’Agi il presidente di Anisa Confcommercio, Massimo Terzi. "C’è stata disponibilità da parte del governo, ma nulla di concreto. Sono stati fissati dei tavoli tecnici. La rete ordinaria, come detto, può continuare, ma sulla rete autostradale già da stasera qualche impianto chiuderà. Non c’è possibilità di andare avanti", aggiunge.

Parla sempre all’Agi anche il segretario generale Fegica Cisl, Alessandro Zavalloni: "Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, si è impegnato a convocare un tavolo tecnico al più presto per affrontare le problematiche dei gestori dei distributori di carburante, alla luce del crollo dei consumi a causa del coronavirus. Patuanelli ha aggiunto inoltre che si incontrerà anche con il Mef, Mit e ministero del Lavoro per adottare gli interventi nelle loro prerogative”. Il governo ha preso atto che nessuno ha mai inteso fare sciopero. Ma, come detto, lo scontro prosegue.

L'esecutivo, sottolinea un comunicato, pone la massima attenzione alle richieste delle categorie, un settore essenziale coinvolto dalle gravi conseguenze economiche della crisi legata alla diffusione del Covid-19. Il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, prosegue la nota, sta già lavorando per agevolare le intese tra i concessionari e i benzinai. In particolare, i concessionari autostradali potrebbero sospendere il corrispettivo contrattuale dovuto dai gestori di carburante e gestire la pulizia dei piazzali. Inoltre, sarà possibile concordare con i concessionari autostradali periodi di apertura alternata, in funzione della dinamica del traffico, salvaguardando comunque il servizio agli utenti. Sono confermati, comunque, i rifornimenti in modalità self-service.

"In un Paese che cerca e spesso trova il modo per far scattare meccanismi di solidarietà, c’è una categoria di persone, oltre 100mila in tutta Italia, che, senza alcuna menzione, ha finora assicurato, senza alcun sostegno né di natura economica, né con attrezzatura sanitaria adeguata, il pubblico servizio essenziale di distribuzione di energia e carburanti per il trasporto di beni e persone". Questa è la nota congiunta dei sindacati Faib, Fegica e Figisc/Anisa.

"Persone che hanno continuato a fare il loro lavoro (ridotto mediamente dell’85%) a rischio della propria incolumità. E mettendo in pericolo la propria salute, presidiando fisicamente il territorio, rimanendo dove sono sempre state e dove ogni cittadino di questo Paese è abituato a trovarle ogni giorno: vale a dire in mezzo alla strada". Poi i sindacati proseguono: "Forse, proprio per questa ragione, queste 100mila persone risultano essere letteralmente invisibili".

"Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio.

Di conseguenza - concludono - gli impianti di rifornimento carburanti semplicemente cominceranno a chiudere: prima quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali e, via via, tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinaria".

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