"Sei il mio eroe". Poi la bimba si è stretta al carabiniere che la ha salvata

Il maresciallo Antonio Milo ha salvato una bimba disabile maltrattata a scuola. "Mi ha stretto forte aggrappandosi al mio collo, come a chiedermi di non lasciarla andare"

"Sei il mio eroe". Poi la bimba si è stretta al carabiniere che la ha salvata

"Non dimenticherò mai quei momenti: né come uomo, né come carabiniere. Non potrò scordarmene soprattutto dopo aver visto quegli occhietti rasserenarsi". A parlare è Antonio Milo, 26 anni, il maresciallo dei carabinieri che è intervenuto in una scuola elementare del Besciano per arrestare un'educatrice accusata di presunti maltrattamenti ai danni di una bimba disabile. Nell'intervista rilasciata alle pagine del Corriere della Sera, il maresciallo si riferisce alla piccola definendola "il minore" per osservare scrupolosamente la tutela dell'identità rispettando le indicazioni dei superiori.

L'arresto dell'educatrice

Prima il cambiamento d'umore poi, dei "segni sospetti" sul corpo. Tanto è bastato ai genitori di una bimba disabile per rivolgersi ai Carabinieri di Brescia e denunciare il sospetto che la figlioletta subisse maltrattamenti a scuola. Le indagini, attivate anche mediante l'installazione all'interno dell'aula di telecamere ambientali occultate, hanno consentito di riscontrare quanto denunciato. Attraverso le registrazioni i militari hanno appurato che durante l'orario scolastico l'assistente avrebbe commesso ripetute violenze fisiche sulla bimba. A quel punto, i carabinieri sono intervenuti durante la lezione e hanno arrestato l'educatrice in flagranza di reato. "Siamo entrati nell'aula di sostegno alle 12:13. - racconta il maresciallo - Altri colleghi stavano osservando le immagini delle telecamere di sorveglianza nascoste in quella stanza: quando è arrivato l'input di procedere il mio comandante si è diretto subito verso l'educatrice".

L'abbraccio della piccola

Mentre gli altri colleghi allontanavano l'educatrice dalla scuola, il maresciallo si è avvicinato alla bimba: "Io sono andato verso il minore: seduto a terra, rannicchiato davanti a me ( e fa una leggera pausa prima di riprendere )... - prosegue il racconto - Ci siamo guardati dritti negli occhi: l'ho fatto io, l'ha fatto lui. Millesimi di secondo. Quasi non ho fatto in tempo a tendergli una mano che ha allungato entrambe le braccia e si è alzato per venirmi incontro". Poi quell'abbraccio tenerissimo immortalato dalle telecamere ambientali: "Ho pensato che dovevo prenderlo tra le braccia. Mi ha stretto forte aggrappandosi al mio collo, come a chiedermi di non lasciarlo andare. Gli ho fatto alcune carezze sulla schiena mentre lo tenevo e gli ho sussurrato che non c'era nulla da temere".

"Sei il mio eroe..."

Nei minuti successivi, a scuola sono arrivati anche i genitori della bimba. Stretta alla sua mamma, la piccina ha ringraziato il carabiniere che l'ha tratta in salvo. "'Sei il mio eroe' è riuscito a dirmi. - rivela il maresciallo - E mi sento, davvero, di ringraziarlo per tutte le emozioni che e mi ha trasmesso".

Circa il corso delle indagini, su disposizione del pubblico ministero titolare dell'inchiesta, Alessio Bernardi, l'educatrice è stata arrestata e tradotta nel carcere di Verziano. Dovrà rispondere di maltrattamenti pluriaggravati e lesioni aggravate a danno di un minore con disabilità.

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