Il 25 aprile divide ancora. Come ogni anno le sfilate di piazza e i cortei sono accompagnati dall'odio politico. Non viene risparmiato nessuno, nemmeno le lapidi per le vittime delle foibe o quelle per i carabinieri partigiani. E così accade che a Modena, proprio dopo il corteo dei centri sociali e degli antagonisti che hanno sfilato invocando i valori della Resistenza, le lapidi dei martiri dellf oibe e quella dedicata a un carabiniere partigiano restino imbrattate con scritte offensive e oltraggiose per la memoria di chi ha sacrificato la propria vita. A segnalarlo su Facebook è stata Giorgia Meloni che ha sottolienato ancora una volta quanto sia forte l'odio antifascista soprattutto nei cortei che si tengono il 25 aprile: "Le foto di seguito sono ciò che rimane del corteo per il 25 aprile a Modena. Imbrattati muri, il monumento ai martiri delle foibe, perfino la targa dedicata a un carabiniere partigiano. Ecco a voi la libertà proposta dagli antifascisti nel 2019". Ma in tutta Italia si sono registrati episodi del genere. Nel mirino delle manifestazioni per il 25 aprile è finito soprattutto il ministro degli Interni, Matteo Salvini. Slogan, cori e striscioni con insulti rivolti al titolare del Viminale. Si va da "Spara a Salvini" a "Salvini muori".
Un elenco di insulti e di offese che di fatto ha trasformato la festa della Liberazione in una giornata dell'odio contro i nemici politici che non si allineano al pensiero di sinistra. Anche Salvini ha commentato sulla sua pagina Facebook questi attacchi e queste scritte che hanno segnato il 25 aprile modenese: "Centro di Modena oggi DEVASTATO dai centri sociali, a volto coperto e armati di bastoni: "Spara a Salvini", "Brucia la Questura", "Salvini Muori", "Infami assassini, merde" (ai Carabinieri caduti), "Fuoco alle frontiere" (non vogliono il rimpatrio dei clandestini) Un abbraccio ai modenesi.
Sarò in città il 3 maggio, a questi DELINQUENTI un messaggio: l'Italia perbene è più forte della vostra ignoranza, della vostra violenza, delle vostre minacce e vincerà SEMPRE, ricordatevelo". Insomma ancora una volta l'antifascismo ha declinato le sue ragioni usando il linguaggio dell'odio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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