Cardinali "in agitazione". Ecco le bordate dei conservatori

Cardinali conservatori hanno chiarito, per mezzo di tre interviste, alcuni argomenti dibattuti in questi giorni. Ecco cosa hanno detto

Cardinali "in agitazione". Ecco le bordate dei conservatori

Tre cardinali hanno rilasciato tre interviste riguardanti temi differenti, ma tutti e tre i porporati hanno messo in evidenza aspetti dibattuti in questi giorni tanto negli ambienti vicini alla Curia di Roma quanto tra i commentatori. Scelte operate in Cina dal Vaticano, divisioni sulla dottrina della fede e politicizzazione della vita della Chiesa cattolica: i cardinali Joseph Zen Ze-kiun, arcivescovo emerito di Hong Kong ed esponente di punta della Chiesa cinese, il cardinale Gerhard Ludwig Müller, ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede e il cardinale Raymond Leo Burke, che è uno dei firmatari dei "dubia" sull'esortazione apostolica Amoris Laetitia, si sono espressi rispettivamente sui tre argomenti citati.

La questione cinese e il cardinale Zen

"Si sa che quella di controllare le ordinazioni episcopali è sempre stata una pretesa del governo cinese. Recentemente il Santo Padre parlava su questo con molta cautela e quindi eravamo rassicurati. Ma a novembre è arrivata la notizia che a due vescovi legittimi è stato chiesto di fare posto a due illegittimi, uno dei quali scomunicato", a parlare è il cardinale Zen, che è parso visibilmente contrariato dalla scelta di Papa Francesco di avallare la nomina di due vescovi "illegittimi" al posto di due presuli che invece sarebbero sì "legittimi", ma apertamente contrari al governo cinese. "Questo preoccupa, sarà una cosa tragica per la Chiesa in Cina", ha aggiunto il porporato cinese. E ancora:"Da tanti anni si era detto di resistere, di essere fedeli, ora si dice di arrendersi! Poi per che cosa? Uno si arrende senza ottenere niente, perché questo governo cinese si sente forte, fanno paura, hanno mezzi economici; sembra un cedere dei deboli con i forti... Ma la realtà è che noi nella Chiesa abbiamo tanta forza, che è una forza spirituale". La Chiesa cinese, insomma, come riportato nell'intervista su La Nuova Bussola Quotidiana, non intende mollare la presa sulla questione delle ordinazioni episcopali. "Se il Vaticano comanda di arrendersi - ha specificato Zen - alcuni, dopo anni di lotte e privazioni, accetteranno; arrendersi è facile. Ma ci saranno quelli che continueranno ad opporsi e a dire che la Chiesa gli ha sempre detto che una Chiesa indipendente è oggettivamente scismatica. La parola “scisma” è evitata dai Papi per misericordia. Come si può dire che è un progresso forzare tutti a entrare in questa Chiesa scismatica? Incredibile, semplicemente incredibile". Il governo centrale cinese, insomma, vorrebbe tenere per sè il controllo sulle nomine e Bergoglio avrebbe in qualche modo, almeno in due casi, acconsentito a questa richiesta: scelta che apparirebbe inaccettabile per il porporato cinese.

La divisione dottrinale e il cardinale Mueller

Il cardinale Mueller, invece, a cui non è stato rinnovato il mandato di prefetto di Congregazione per la dottrina della fede, è tornato sul tema della divisione dottrinale in un'intervista a Fabio Marchese Ragona, pubblicata in "Tutti gli uomini di Francesco". Muller, come riportato da La Fede Quotidiana, ha dichiarato che bisogna "riflettere, studiando prima la dottrina della Chiesa, a partire dalla Parola di Dio nella Sacra Scrittura che sul matrimonio è indubbia". "Consiglierei anche di non entrare in alcuna casistica che può facilmente generare malintesi - ha aggiunto il cardinale tedesco - soprattutto quello per cui se muore l’amore, allora è morto il vincolo del matrimonio […] La Parola di Dio in merito è molto chiara e la Chiesa non approva la secolarizzazione del matrimonio. […] Non ci si può riferire soltanto a piccoli passaggi presenti in Amoris laetitia, ma occorre leggerla tutta, nell’insieme, con lo scopo di rendere più attrattivo per le persone il Vangelo del matrimonio e della famiglia. Non è Amoris laetitia che ha provocato una confusa interpretazione, ma sono alcuni confusi interpreti di essa che hanno suscitato un grave disorientamento. […] Il matrimonio e la famiglia sono la cellula fondamentale della Chiesa e della società; per ridare speranza a una umanità affetta da un forte nichilismo occorre che questa cellula sia sana", ha chiosato Mueller nell'intervista a Ragona. L'ex prefetto del Sant'Uffizio, insomma, pare vole rappresentare una "via mediana" tra i cardinali che hanno sollevato i "dubia" su Amoris Laetitia e chi, invece, è solito lodare acriticamente il pontificato di Francesco.

La politicizzazione della vita della Chiesa e il cardinale Burke

Sempre La Fede Quotidiana, infine, ha ripreso un'intervista al cardinale Raymond Leo Burke. "La situazione continua a essere motivo di grande preoccupazione, perché c’è una confusione nella Chiesa che sta crescendo – direi quasi esponenzialmente – riguardo alle verità fondamentali, specialmente la verità sul Sacramento del Matrimonio e il verità sulla Santa Eucaristia e la degna accoglienza della Santa Eucaristia - ha detto il cardinale americano, che non sembra quindi intenzionato ad abbandonare la "battaglia" sull'esortazione apostolica del pontefice che ha aperto alla comunione per i "divorziati risposati". Burke, tuttavia, ha voluto specificare come, secondo il suo parere, la vita della Chiesa cattolica sia diventata in qualche modo vittima di strumentalizzazioni politicizzate: "Ciò che mi spaventa molto sulla situazione attuale della Chiesa è quella che chiamerei una politicizzazione della vita della Chiesa e della dottrina della Chiesa. Ciò viene fatto facilmente dai media laici, ma è anche aiutato e favorito nel tempo presente da alcuni dirigenti della Chiesa, teologi e commentatori". E ancora:"Non si tratta di essere a favore della “Rivoluzione di Francesco”, come viene comunemente chiamata. Non si tratta di essere “pro” Papa Francesco o “contro” Papa Francesco.

Si tratta di difendere la fede cattolica, e ciò significa difendere l’ufficio di Pietro a cui il Papa ha avuto accesso. E così, difendere ciò che la Chiesa ha costantemente insegnato e praticato non può mai essere visto come una sorta di azione politica contro l’altro movimento politico", ha dichiarato il porporato americano.

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