I cardinali conservatori sono tornati a parlare. Questa volta, però, non ci sono riferimenti a Papa Bergoglio, ma a quelle tendenze culturali che, secondo il punto di vista di questi uomini di Chiesa, sembrerebbero essere centrali per il futuro dell'essere umano.
L'ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede Mueller e il prefetto per la Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti Sarah hanno "toccato" corde diverse, ma in qualche modo, secondo la loro visione, concatenate. Mueller è intervenuto su La Nuova Bussola Quotidiana. Il porporato tedesco ha preso parte alla presentazione del libro di Daniel Mattson, edito da Cantagalli. Il titolo? "Perché non mi definisco gay".
Il testo a firma del porporato tedesco, che si legge sul portale cattolico citato, potrebbe essere destinato a far discutere. "Essere attratti da persone dello stesso sesso - ha evidenziato il cardinale durante la presentazione - non è di per sé un peccato personale". E ancora:"Soltanto laddove si consente ad un comportamento che è contrario alla sacra e salvifica volontà divina, si imbocca la strada della colpa. Siccome la sola presenza di un disordine negli impulsi psichici e fisici non è qualcosa che ci rende colpevoli dinnanzi a Dio e agli uomini, essa non dovrebbe neanche sbocciare in complessi di colpa". Un discorso diverso, però, è stato fatto in merito alla cosiddetta "ideologia gay".
Gherard Mueller, tra i vari argomenti toccati, ha anche detto infatti che:"L’uomo rimane uomo, la donna donna, nonostante il "cambiamento di sesso" artificiale, ma – appunto – non reale. In questo modo - ha sottolineato poi il porporato - era nato anche il termine provocatorio dell’omofobia, con l’intento di screditare a priori ogni alternativa all’ideologia dei movimenti gay o gender". Un discorso complesso, quello del prefetto emerito, che sembrerebbe in ogni caso voler ribadire l'esistenza di tentativi di sconvolgere comunicativamente il piano delle relazioni tra sessi.
Un'altra "bordata" pubblicata in questi giorni porta la "firma" del cardinale Robert Sarah. Stilum Curiae, il blog di Marco Tosatti, ha pubblicato il testo integrale dell'omelia che il porporato africano ha tenuto in relazione al pellegrinaggio di Pentecoste Parigi-Chartres.
Nell'intervento in questione, Sarah ha parlato di un "Occidente" divenuto ormai una "barca ubriaca". "Senza la luce di Dio - ha esclamato il prefetto della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti - la società occidentale è diventata come una barca ubriaca nella notte". E ancora:"Non c’è abbastanza amore per accogliere i bambini, proteggerli nell’utero della madre, proteggerli dall’aggressione della pornografia. Priva della luce di Dio, la società occidentale non sa più rispettare i suoi anziani, accompagnare i malati alla morte, dare spazio ai più poveri e ai più deboli. È abbandonata all’oscurità della paura, della tristezza e dell’isolamento. Non ha altro da offrire che il vuoto e il nulla".
Un atto di accusa fortissimo, quindi, nei confronti di un'Europa
che avrebbe del tutto dimenticato le sue radici cristiane e si sarebbe sempre più abbandonata al nichilismo e al relativismo imperante. I cardinali conservatori, dopo un periodo di silenzio, hanno "tuonato" di nuovo.
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