I frati di Busto: "Carità cristiana non è incentivare l’accattonaggio"

L’elemosina non aiuta, le azioni efficaci sono altre. I frati minori di Busto Arsizio avvisano i fedeli con cartelli appesi fuori dalla chiesa

I frati di Busto: "Carità cristiana non è incentivare l’accattonaggio"

Lasciare una monetina a chi con la mano tesa chiede l’elemosina. Un aiuto? No, l’opposto. Parola dei frati minori della parrocchia del Sacro Cuore di Busto Arsizio, in provincia di Varese.

Aiutare chi ha bisogno sì - e i frati aiutano centinaia di persone, collaborando anche con alcune delle numerose realtà locali - ma fare l’elemosina no. L’hanno scritto i religiosi stessi su diversi cartelli che da novembre sono affissi fuori dalla chiesa di piazzale Moro.

Attenzione. Se vuoi praticare la carità cristiana – si legge – evita di incentivare l’accattonaggio e tutto ciò che non promuove la dignità della persona”. Più sotto sono segnate altre due frasi: “Grazie della tua responsabile collaborazione” e infine “Il Signore ti dia la pace”.

Come riporta il quotidiano La Prealpina, i religiosi hanno constatato che spesso chi riceve dai fedeli qualche spicciolo non è in grado poi di gestire autonomamente il denaro e finisce per spenderlo in alcol oppure nel gioco d’azzardo. Due vere e proprie piaghe sociali che, come si sa, non fanno altro che peggiorare la situazione creando una spirale da cui è arduo uscire.

Insomma, l’elemosina è controproducente: i Frati lo sottolineano, le azioni che servono sono altre.

Peraltro a volte non vanno a buon fine nemmeno i regali che vengono fatti a chi fatica a sostentarsi. Tra coloro che chiedono aiuto non mancano soggetti più furbi che indigenti. Qua e là infatti, appesi alle cancellate dei palazzi e delle case della parrocchia, si trovano appesi dei sacchetti. Con dentro del cibo. Si tratta dei sacchetti che mensilmente i frati preparano e distribuiscono ai bisognosi. Evidentemente qualcuno, se si sbarazza degli alimenti, deve avere la pancia già piena e punta ad ottenere invece dei soldi.

Soldi che però, quando arrivano nelle mani sbagliate, sfumano. Tra le siepi e nel verde delle abitazioni vicine alla chiesa c’è chi getta la spazzatura e a spiccare tra le carte e gli involucri vuoti sono i cartoni di Tavernello.

Per non parlare poi dei casi di sfruttamento. In diversi luoghi della città, ad esempio in alcuni parcheggi, non mancano persone, in genere nigeriane, che cercano di strappare un piccolo dono ai passanti, ma che fanno gli accattoni per conto di altri in un giro che è un vero e proprio racket.

In ogni caso per chi vuol fare del bene le

occasioni a Busto Arsizio non mancano: dai frati alle altre comunità religiose alle numerosissime associazioni sono davvero tantissime le persone che, con amore e intelligenza, si prodigano per gli altri.

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