La carne rossa fa davvero male? Qualche tempo fa l'organizzazione mondiale della sanità aveva lanciato l'allarme su una probabile correlazione tra il consumo eccessivo di carne rosse e il sorgere di alcune forme tumorali.
Ma adesso l'Airc, l'associazione italiana per la Ricerca sul cancro, ha spiegato, secondo quanto riporta il Mattino, come stanno davvero le cose: "Un consumo eccessivo di carni rosse, soprattutto di carni rosse lavorate (salumi, insaccati e carne in scatola), che aumenta il rischio di sviluppare alcuni tumori”, ha fatto sapere l'Airc.
Poi l'associazione mette a fuoco le caratteristiche delle proteine: "Quelle animali sono costituite dalle stesse molecole chimiche di quelle vegetali, gli amminoacidi. A far male, nel caso di consumo eccessivo, è il modo in cui interagiscono con l’organismo: ad esempio la conservazione, nel caso delle carni lavorate, o le modalità di cottura, che modificano le molecole presenti rendendole potenzialmente dannose per la salute". E ancora: "Nel processo si formano anche sostanze, come le ammine eterocicliche, potenzialmente tossiche e cancerogene".
Infine si legge sul sito dell'associazione per la ricerca che “tra i tumori
il rischio aumenta soprattutto per quelli dell'apparato gastro-intestinale, come il cancro al colon-retto e allo stomaco, ma anche per alcuni tumori "ormone-dipendenti" come quello al seno, alla prostata e all'endometrio".
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