Carola Rackete, concluso l'interrogatorio: "Non penso niente su Salvini, rifarei tutto"

La ragazza tedesca non risponde alle domande dei giornalisti al di fuori del tribunale di Agrigento subito dopo l'interrogatorio, ma si lascia andare ad una piccola considerazione su Matteo Salvini

Carola Rackete all'uscita del tribunale di Agrigento
Carola Rackete all'uscita del tribunale di Agrigento

Solo poche dichiarazioni, volto disteso e probabilmente molta voglia di lasciare quanto prima il tribunale di Agrigento: Carola Rackete, subito dopo un interrogatorio durato meno del previsto, lascia ai suoi legali il compito di commentare le tre ore passate negli uffici della procura per rispondere alle domande dei magistrati. Poche le parole davanti ai cronisti: "Sono stata molto contenta di avere avuto l'opportunità di spiegare tutti i dettagli del salvataggio del 12 giugno. Spero che la Commissione europea dopo l'elezione del nuovo Parlamento faccia il meglio possibile per evitare queste situazioni e che tutti i Paesi accettino le persone salvate dalle flotte di navi civili".

Poi risponde a una domanda sul ministro dell’interno Matteo Salvini: “Cosa pensa del leader della Lega?” chiede un cronista posizionato poco oltre l’improvvisata sala stampa sotto il colonnato dell’edificio del tribunale. La risposta comprende una sola parola: “Niente”. Di fatto, questa è l’unica espressione in italiano rilasciata da Carola Rackete.

La capitana della Sea Watch 3 ribadisce invece in inglese ed in tedesco quanto detto dal suo legale Alessandro Gamberini ai giornalisti, ossia che si è agito “per necessità”, che “l’unico porto era quello di Lampedusa” e che “rifarebbe tutto quanto”.

L’avvocato della ragazza tedesca inoltre, afferma che Carola Rackete al momento non fa più parte dell’equipaggio della Sea Watch 3 e che non sono previste altre sue missioni nel Mediterraneo. È proprio il legale a chiarire ogni aspetto della mattinata vissuta all'interno del tribunale: "La mia assistita - afferma l'avvocato ai giornalisti - Ha risposto punto su punto a tutte le domande. Ha spiegato che ha agito per necessità, che è stata costretta a compiere le azioni per le quali è stata aperta l'indagine, abbiamo collaborato senza problemi con i magistrati".

"L'unico porto era quello di Lampedusa - continua poi ancora il legale di Carola Rackete - Sono stati allertati i libici perché si trattava di salvare le vite umane, ma non erano presenti. Inoltre Malta non ha accettato l'ingresso del mezzo della Sea Watch, la nave poteva andare solo a Lampedusa".

Un passaggio l'avvocato Gamberini lo dedica anche al ministro Matteo Salvini: "La sua è istigazione all'odio - dichiara il legale - Che il clima di odio ci sia e che venga alimentato da dichiarazioni irresponsabili, aggressive e false come ha fatto il ministro Salvini sui social è pacifico". Questo perché, sempre secondo il legale, "Se uno le fa al bar, si dice che è un irresponsabile, ma se le fa un uomo che ha una responsabilità istituzionale, capite bene che il peso specifico che ha questa dichiarazione è ben altro". Tuttavia lo stesso avvocato non parla di denuncia o comunque non a breve: "Vedremo", si limita a dire Alessandro Gamberini.

Infine, il passaggio di natura più politica dove sia il legale che la stessa Carola Rackete si rivolgono all'Europa: "Il salvataggio di vite umane - afferma Gamberini - Non può essere demandato a dei volontari, questa è una vergogna. Criminalizzare poi il lavoro dei volontari è ancora più una vergogna". Deve esserci, secondo il legale e l'oramai ex capitana della Sea Watch 3 una solidarietà di natura europea: "Occorre assumersi queste responsabilità - conclude l'avvocato Gamberini - è importante un'assunzione europea di responsabilità".

Terminato il breve incontro con i cronisti, Carola Rackete lascia quindi il tribunale di Agrigento: anche mentre esce dallo spazio esterno degli uffici di via Mazzini, la ragazza tedesca preferisce non rispondere. Sia i cronisti tedeschi che italiani provano a strapparle qualche altra dichiarazione, ma la protagonista di questa vicenda preferisce sempre abbozzare ad un piccolo sorriso oppure fare un cenno con le mani per indicare la propria volontà di non parlare.

Sul suo futuro si conosce poco: su di lei pende ancora un ricorso depositato ieri dalla procura in cassazione contro la scarcerazione,

c'è chi parla comunque del fatto che Carola Rackete già nelle prossime orea potrebbe tornare in Germania. "Lei è libera - specifica l'avvocato - Non fa più parte dell'equipaggio della Sea Watch 3, farà altro sicuramente".

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