Dopo lo stupro: "Ora carrozze per sole donne"

Dopo le violenze sul treno Milano-Varese una donna ha lanciato la proposta: quasi 800 adesioni in poche ore

Dopo lo stupro: "Ora carrozze per sole donne"

Dopo la doppia aggressione avvenuta nella serata di venerdì scorso sul treno regionale della tratta Milano-Varese, una ottico-optometrista di Malnate, Greta Carla Achini, ha lanciato una petizione online per cercare di rendere più sicuri i viaggi delle donne. “Abbiamo il diritto di usare i mezzi pubblici a qualsiasi ora del giorno senza paura. In altri paesi, sui mezzi di trasporto anche locale esistono carrozze dedicate alle sole viaggiatrici. Con questa petizione chiediamo a Trenord di dedicare, su tutte le sue linee, la carrozza di testa alle donne. In questo modo, a qualsiasi ora, si potrà viaggiare sicure” si legge sul sito dove è stata lanciata la petizione, Change.org.

La petizione "Vogliamo viaggiare sicure"

Il titolo è eloquente: “Vogliamo viaggiare sicure”. E in poche ore l’iniziativa è già riuscita a raccogliere quasi 800 firme. Numero che cresce velocissimo ed è pronto a raggiungere, e a questo punto a superare, l’obiettivo iniziale che era di sole 1000 adesioni. Non sarebbe la prima volta che si tentano soluzioni del genere. Ne sono già state adottate di simili in Brasile, Egitto, India, Malesia e Giappone. Non vi è un modo certo per assicurare che le carrozze saranno occupate solo da donne, il rischio c’è sempre, però è quantomeno un tentativo di aiutare le donne a viaggiare più sicure. Fermo restando che qualora una viaggiatrice volesse viaggiare in una cabina mista sarebbe liberissima di poterlo fare.

La decisone spetta a Trenord

Ma le donne che vanno sul sito non si limitano solo a firmare la petizione, molte di loro decidono anche di commentare portando la loro testimonianza e condividendola con le altre utenti. Ilaria ha scritto: “Non prendo un mezzo pubblico da quando avevo 18 anni. Noi donne dobbiamo essere protette da certi soggetti!”. Anche Emanuela ha detto la sua: "Essere libere e sicure di viaggiare in qualsiasi orario è un nostro diritto, siamo in uno stato democratico. Non deve esistere la paura di viaggiare”. E anche gli uomini commentano la raccolta firme, come Giuliano che pensa che per risolvere il problema sarebbe necessaria una “sterzata culturale” da promuovere fin dai primi anni della scuola.

Toccherà adesso a Trenord prendere una decisione per cercare di aiutare le donne a vivere serenamente i loro viaggi a bordo dei treni. Ricordiamo che le vittime delle aggressioni di venerdì scorso sono due ragazze poco più che ventenni e che una di loro è stata violentata.

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