Casalesi, chiesto l'arresto del deputato Sarro. In manette l'ex sindaco di Caserta

Operazione anticamorra. Nel mirino degli inquirenti la gestione dei servizi idrici della Regione Campania: tredici arresti. L'accusa: favorite le ditte dei Casalesi

Casalesi, chiesto l'arresto del deputato Sarro. In manette l'ex sindaco di Caserta

Manette per tredici persone, tra Caserta e Napoli, nell’ambito delle indagini della Dda di Napoli sulle infiltrazioni del gruppo Zagaria, del clan dei Casalesi, in alcune amministrazioni del Casertano. Arrestati esponenti e favoreggiatori del clan, con le seguenti accuse: associazione di tipo mafioso, corruzione, intestazione fittizia di beni, turbata libertà degli incanti e finanziamento illecito a partiti politici. Sequestro preventivo di conti correnti per un valore complessivo di circa undici milioni di euro. Secondo gli inquirenti per anni i lavori per la rete idrica dell'acquedotto campano sarebbero stati gestiti in un regime di urgenza, favorendo aziende legate alla camorra e uomini politici sospettati di rapporti pericolosi con la malavita.

Le indagini condotte dal Ros hanno svelato, tra l'altro, una serie di false denunce per patite estorsioni presentata da imprenditori locali contro il boss Michele Zagaria, al fine di ottenere una "rigenerazione" degli imprenditori in odore di camorra; un diffuso sistema corruttivo all’interno degli enti che gestiscono i servizi idrici della Regione Campania; l’elargizione di illeciti finanziamenti a esponenti politici locali. In manette anche l'ex sindaco Pdl di Caserta Pio Del Gaudio, l'ex consigliere regionale Angelo Polverino, e l'ex parlamentare Tommaso Barbato (candidato alle ultime elezioni ma non eletto). Richiesta di autorizzazione all'arresto per il deputato Carlo Sarro (Forza Italia). Componente della commissione Antimafia, cinquantasei anni, Sarro è alla sua seconda legislatura: in quella precedente ha ricoperto l’incarico di senatore. Attualmente è anche vicepresidente della commissione Giustizia di Montecitorio.

Del Gaudio è decaduto da sindaco alla fine maggio, a seguito delle dimissioni in massa di consiglieri comunali che hanno portato alla nomina di un commissario da parte del prefetto di Caserta.

C’è anche il "giallo" relativo alla dispersione dei dati di una chiavetta usb del boss di camorra Michele Zagaria, trovata al momento del suo arresto, nell’inchiesta della Dda di Napoli.

La chiavetta fu trovata e sequestrata nel bunker nel quale, il 7 dicembre 2011, Michele Zagaria fu catturato. Successivamente - secondo gli investigatori - vi furono passaggi del materiale informatico a favore di esponenti e fiancheggiatori del clan dei Casalesi.

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