Sono passati due giorni dall'evasione dell'ergastolano Domenico Cutrì, liberato da un commando, dopo una furiosa sparatoria davanti al tribunale di Gallarate, in provincia di Varese.
Nell'evasione è morto il fratello di Domenico, detto Mimmo. Una perdita che si sente nelle parole della madre, Antonietta, interrogata a lungo dai carabinieri, che ha fatto appello al figlio: "Mimmo ascoltami: non ti costituire. Tuo fratello si è sacrificato per te. Non ti consegnare, Mimmo. Scappa, scappa Mimmo. Altrimenti Nino è morto per niente".
A casa dei Cutrì a Inveruno, racconta il Corriere della Sera, dei quattro figli è rimasta solamente Laura: Domenico è in fuga, Antonino all'obitorio e Daniele disperso dalle parti di Napoli.
"Nemmeno mi fanno vedere il cadavere di Nino, gli hanno piantato un proiettile alle spalle, a tradimento, ne sono sicuro" afferma Mario Cutrì, il padre, appena tornato dalla Calabria. I Cutrì vengono da tempo additati come una famiglia di 'ndrangheta: in passato diversi problemi con droga e armi.
Domenico, Nino e il padre Mario non sono boss, e non avrebbero collegamenti con la mafia, sostengono. Mamma Antonietta parla del passato dei due fratelli maggiori e di come Nino avesse da qualche anno sviluppato la morbosa ossessione per la fuga del fratello, prendendo addirittura lezioni di volo in elicottero.
Secondo il padre, l'ergastolo del figlio è stata l'origine di tutti i mali: "L’hanno accusato d’essere il mandante dell’omicidio di un tizio che faceva apprezzamenti a una sua amica - racconta al Corriere -. Ora, chi ha sparato è fuori, libero".
"Cutrì? Se sei la mamma di Domenico, esci", sono le ultime parole che la madre ricorda di quella sera. Uno sconosciuto sul sedile posteriore, Nino che sanguinava accanto a lei sul sedile del passeggero.
All'ospedale ha telefonato al marito, come se sapesse già come sarebbe andata a finire.Mimmo, secondo il padre, era all'oscuro dell'evasione, che sarebbe stata progettata dal fratello Nino. Intanto i carabinieri continuano la caccia all'uomo.
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