Caso David Rossi, quel dettaglio sul pm svelato in audizione

Un'audizione della commissione d'inchiesta parlamentare rivela una novità: il pm Nastasi avrebbe risposto al telefono di David Rossi, dopo che quest'ultimo era deceduto. Ma ci si è concentrati pure sui possibili inquinamenti della scena

Caso David Rossi, quel dettaglio sul pm svelato in audizione

Nel caso David Rossi, irrompe l'audizione del colonnello dei carabinieri Pasquale Aglieco che, replicando ad un quesito, ha rivelato come il pm Antonino Nastasi abbia risposto al cellulare dell'ex capo comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, dopo che quest'ultimo era deceduto.

Stando a quanto fuoriuscito nel corso dei lavori, dall'altra parte della cornetta ci sarebbe stata Daniela Santanché, che aveva tuttavia dichiarato di non aver ricevuto risposte, durante una puntata di Agorà.

Prima di ieri, come ha notato il giornalista e direttore dei Corrieri Davide Vecchi, non era noto che il pm, che ora è incaricato nel capoluogo toscano e che è uno dei magistrati che si occupa del caso della Fondazione Open, avesse risposto ad una telefonata nel mentre si trovava all'interno dell'ufficio di Rossi. Un passaggio dell'audizione che è stato immortalato da Vecchi con un cinguettio: "Oggi, dopo otto anni - ha scritto Vecchi via Twitter - , sappiamo che il pm di Siena, Antonino Nastasi, la sera del 6 marzo ha risposto al cellulare di David Rossi, appena morto. Lo ammette solo ora il colonnello Cc Aglieco in Commissione inchiesta. Nastasi ora è pm a Firenze. #davidrossi #siena #mps".

Ma come si è arrivati a questa informazione? "Il telefono squillava, quando lei ha fatto il sopralluogo, il telefono del Rossi?". A chiederlo è stato l'onorevole Luca Migliorino, che è un esponente del MoVimento 5 Stelle. L'audizione, quando viene posta questa domanda, è quasi alla quinta ora di svolgimento. "Il telefono del Rossi - ha risposto Aglieco - ha squillato un paio di volte". Il colonnello ha specificato quindi di avere un "ricordi inquinati" - così come sottolineato pure da Il Corriere di Siena.

Le telefonate sarebbero state due: una del giornalista Tommaso Strambi e una appunto della Santanché. Poi è arrivato un ulteriore quesito di Migliorino che ha insistito sulla seconda delle due telefonate. Aglieco del resto sarebbe stato sulla scena soltanto durante quella chiamata: "Qualcuno risponde a quel telefono?". "Mi sembra di ricordare - ha replicato Aglieco - il dottor Nastasi". "Gli avrà solamente detto 'sono il pubblico ministero'", ha annotato il colonnello. Migliorino ha allora chiesto se sia normale rispondere a quel telefono: "Da codice, da legge, il pubblico ministero è il padrone della scena del crimine". E ancora: "Non è che se il pubblico ministero decide di rispondere all'onorevole Santanché poi deve fare una relazione per giustificare a se stesso quello che ha fatto. Lui ne risponde poi al giudice...", ha fatto presente il colonnello.

Prima di quel passaggio, sono state fatte molte altre considerazioni. Alcune tra queste hanno riguardato la possibilità che la scena in sé e per sé sia stata inquinata: "Lei dice che il magistrato si siede sulla sedia di David Rossi, sbagliando, con una penna fa qualcosa... . Però lei lo dice con una naturalezza estrema: sedendosi avrà spostato una giacca", ha detto l'onorevole Walter Rizzetto durante l'audizione, denotando come le indagini, secondo la visione del parlamentare di Fratelli d'Italia, avrebbero potuto svolgersi in maniera diversa. "Mi permetterà di dire che rovesciare su una scrivania un cestino... . Una persona che getta un cestino su una scrivania va potenzialmente ad inquinare una scena", ha aggiunto Rizzetto. Che il cestino sia stato rovesciato, peraltro, non sarebbe stato annotato in alcuna relazione prima delle informazioni rillasciate da Aglieco. Un'altra assenza, dunque, perché la prima, rispetto alle relazioni, riguarderebbe la risposta di Nastasi al telefonino di Rossi.

La morte dell'ex manager della Comunicazione di Mps continua ad interessare la commissione d'inchiesta parlamentare che vorrebbe risolvere quelle che appaiono tuttora come incognite.

La banca senese che ha fatto tanto parlare di sé per i rapporti con la politica - si pensi, a titolo esemplificativo, a quante volte sia stata associata all'ex premier Massimo D'Alema - occupa oggi le cronache per una vicenda che sembra presentare ancora parecchi punti interrogativi, oltre, come abbiamo visto con l'audizione di Agliesco, a risvolti forse inaspettati.

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