Caso Fortuna, la psicologa: "Caputo si strusciava sulle bimbe e le costringeva al porno"

Nel corso dell'udienza per l'omicidio di Fortuna Loffredo, la psicologa che ha accolto nella casa famiglia le tre figlie di Marianna Fabozzi, ha rivelato comportamenti particolari delle bimbe

La mamma della piccola Fortuna Loffredo con la foto della figlia  di sei anni
La mamma della piccola Fortuna Loffredo con la foto della figlia di sei anni

Continua il processo sull'omicidio della piccola Fortuna Loffredo, la bambina di sei anni scaraventata dall'ottavo piano di una palazzina del Parco Verde di Caivano (Napoli) il 24 giugno del 2014.

Per la morte della piccola sono stati imputatai Raimondo Caputo, ritenuto l'autore delle violenze e dell'omicidio di Fortuna, e Marianna Fabozzi, ex convivente di Caputo colpevole di aver taciuto delle violenze perpetrate dall'uomo non solo su Chicca, ma anche sulle tre figlie della donna. E proprio sugli abusi alle tre bambine, psicologi, pediatri e inquirenti stanno indagando.

Nel corso dell'udienza di questa mattina, una delle psicologhe della casa famiglia Afragola che ha avuto in "cura" le tre figlie della Fabozzi ha riferito la testimonianza della bimba più piccola di soli tre anni e mezzo: "Caputo aveva la tendenza a strusciarsi sui pupazzi, sedendosi sopra a cavalcioni o contro i bordi del letto. Faceva fare e vedere cose da adulti alle bambine. Ha raccontato di aver visto a casa film in cui una signora si metteva sulle gambe di un uomo e si strusciava, poi ci ha detto di averlo visto fare ai genitori. Poi di averlo subito dal padre".

Anche nella sorella maggiore - spiega la psicologa - sono stati osservati "comportamenti sessualizzati" anomali per una bambina della sua età, con sfregamenti delle parti intime quando era sola in stanza. In un caso è stata notata in camera in una posizione ambigua con un'altra bambina: "Da allora abbiamo deciso che le porte delle stanze devono restare aperte".

La figlia più piccola di Mariana Fabozzi, parlando con le psicologhe della casa famiglia di Raimondo, lo ha definito un "mostro". L'operatrice, Valeria Faiella, ha raccontato poi a pm e ai giudici che la bimba più piccola aveva paura nell'essere lavata nelle parti intime. La responsabile della Casa famiglia di Afragola, Carmela Piantadosi, invece ha riferito di aver parlato con l'amichetta di Fortuna, testimone oculare del delitto. E' stata lei a riferire ai pm quello che aveva visto e ad incastrare Caputo. "Titò (Raimondo Caputo, ndr) ha ucciso Fortuna e ha violentato le mie due sorelle - ha detto la bimba alla psicologa -. Lui è un lupo. Per me mia mamma è morta".

La piccola ha confessato alle operatrici della struttura di aver paura di sua madre - ha detto

la psicologa in aula - perché non ha mai fatto niente per impedire gli abusi. "Le tre bimbe - ha concluso la psicologa - erano in condizioni pietose quando sono entrate nella casa famiglia".

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