"La coca in tutto il corpo, il ménage à trois...": nuove accuse a Genovese

A circa due mesi dall'avvio delle indagini su Genovese, spunta la testimonianza dell'ex fidanzata Sara. "Menage a trois e coca" durante lo stupro ai Ibiza

"La coca in tutto il corpo, il ménage à trois...": nuove accuse a Genovese

S'infittisce di dettagli sempre più rabbrividenti lo scandalo sessuale che ha coinvolto Alberto Maria Genovese, il "re delle startup" accusato di violenza sessuale ai danni di una 18enne e spaccio di stupefacente. Nuove rivelazioni, rese stavolta dall'ex fidanzata, aggraverebbero la posizione dell'imprenditore napoletano, già recluso nel carcere di San Vittore dallo scorso 6 dicembre 2020. Rave casalinghi, festini con lo "stupefacente rosa" ma anche menage a trois sotto l'effetto di sostanze droganti, si sarebbero consumati a Villa Lolita, la residenza estiva del manager.

La testimonianza choc dell'ex fidanzata

"Con M. e Alberto abbiamo ballato, poi siamo finiti sul letto dove ci siamo toccati. Poi ci sono stati dei rapporti orali sia da parte mia che di M. verso Alberto". Comincia così il racconto della ex compagna di Genovese che, secondo l'accusa, sarebbe stata testimone del presunto stupro a Villa Lolita. "C'è stato un primo rapporto vag***e tra M. e Alberto. - racconta la ex fidanzata dell' imprenditore - Lei gli ha detto che aveva le mestruazioni, ma ad Alberto non dava fastidio. Io ricordo tutto, la ragazza era attiva e partecipava". Poi Genovese e la fidanzata, scrive Libero Quotidiano, avrebbero consumato un rapporto "mentre l'altra ragazza assumeva un'altra sostanza. Ha cominciato ad agitarsi, diceva che stava male, siamo andate in bagno ma ha vomitato, era pallida, sudava".

Lo stupro a "terrazza sentimento"

Il caso più eclatante, attorno a cui orbita la torbida vicenda sessuale, riguarda la 18enne che, lo scorso settembre, sarebbe stata vittima di uno stupro a "terrazza sentimento", il mega attico milanese di Genovese. La violenza si sarebbe consumata nell'alcova dell'imprenditore dove la ragazza sarebbe stata reclusa e abusata per ore. "Porterà delle cicatrici permanenti su tutto il corpo, avrà il marchio di Genovese per tutta la vita. Si vede nei video che la droga le viene somministrata da tutte le parti...". Ospite di Massimo Giletti a Non è l'Arena, l'ex legale della 18enne Saverio Macrì si chiede perché l'amico dell'imprenditore Daniele Leali "non prenda il distacco da questo criminale schifoso".

Poi getta una luce sinistra sulla scelta della vittima di cambiare il suo staff di avvocati: "Sono suoi amici e presunti migliori amici, una corte dei miracoli che non fanno gli interessi della ragazza, ma perseguono solo interessi economici". "Lei mi sta dicendo che si potrebbe arrivare a un accordo con Genovese?", chiede Giletti sconcertato. "Assolutamente sì, quando secondo me si poteva arrivare a una condanna esemplare".

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