A livello politico la questione è destinata a tenere banco per diverse settimane, il prossimo 20 gennaio si dovrebbe procedere alla decisione della giunta per le immunità e lì lo scontro potrebbe essere molto acceso.
Il riferimento è al caso della nave Gregoretti, molto simile per certi aspetti a quello che ha riguardato lo scorso anno la nave Diciotti. Entrambi sono mezzi della Guardia Costiera che hanno avuto a bordo alcuni migranti e che sono rimaste ancorate dentro il porto senza possibilità di farli scendere.
Il caso Diciotti si è avuto nell’agosto del 2018, le vicende legate alla nave Gregoretti invece risalgono allo scorso mese di luglio. Altro elemento in comune, riguarda il contesto politico in cui questi casi sono maturati. In particolare, lo stop arrivato allo sbarco dei migranti è stato operato dall’allora ministro dell’interno Matteo Salvini.
Il tutto è inquadrabile nella strategia messa in campo dal leader della Lega, in qualità di titolare del Viminale all’interno del governo Conte I, per ridimensionare l’emergenza relativa all’immigrazione irregolare. Una scelta politica che però, per alcune procure siciliane, hanno portato ad azioni da approfondire da un punto di vista penale. In particolare, sono nate delle indagini nei confronti di Salvini accusato di sequestro di persona ed abuso d’ufficio.
Ad aprire il procedimento sulla Diciotti è stata la procura di Agrigento, mentre sul caso Gregoretti ad intervenire è stata la procura di Siracusa. L’altro elemento in comune, riguarda la decisione del tribunale dei ministri. Per il caso Diciotti, il competente tribunale dei ministri di Palermo ha chiesto l’autorizzazione a procedere al parlamento contro Salvini. Quello di Catania ha adesso emanato la stessa richiesta sul caso Gregoretti. Gli esiti questa volta potrebbero essere diversi: l’allora maggioranza gialloverde ha supportato Salvini in sede di riunione della giunta per le immunità, grazie al sostegno del Movimento Cinque Stelle. Adesso invece i grillini non sono più alleati della Lega e sarebbero propensi a prendere un’altra strada, accordando il no all’immunità per il segretario del carroccio.
Da Catania intanto, proprio in queste ore sono arrivati dalla procura alcuni importanti dettagli sul procedimento in corso. In particolare, la procura etnea guidata dal pm Zuccaro aveva chiesto l’archiviazione per Salvini. Una decisione dunque diversa da quella che, pochi giorni dopo, prenderà il tribunale del ministri.
Oggi sono stati svelati i motivi che hanno spinto la procura di Catania a chiedere l’archiviazione: “Non sussistano i presupposti del delitto di sequestro persona – si legge tra le carte della procura, diramate dall’AdnKronos – né di nessun altro delitto, e ciò anche a prescindere dalle valutazioni in ordine sia alla riconducibilità o meno della condotta del Ministro alla categoria degli atti politici o di alta amministrazione sia alla sindacabilità giurisdizionale degli atti politici o di alta amministrazione”.
Dunque, secondo i giudici etnei non c’erano dubbi: sul caso della nave Gregoretti, per Salvini andava chiesta l’archiviazione: “Questo pm – si legge nella parte finale del documento firmato da Zuccaro – ritiene che l'avere prolungato per circa tre giorni la permanenza a bordo della nave Gregoretti dei migranti salvati in mare da unità militari italiane - garantendo comunque loro assistenza medica, viveri e beni di prima necessità, e consentendo l'immediato sbarco di coloro che presentavano seri problemi di salute e dei minorenni - e ferma restando l'intenzione ministeriale di assegnare il Posin tempi brevi consentendo lo sbarco ed il trasferimento in "hotspot" per la fase di identificazione, non costituisca una illegittima "privazione" della libertà personale
punibile ai sensi dell'art. 605 c.p”.Chiara dunque la posizione della procura di Catania, diversa dunque da quella del tribunale dei ministri il quale ha intenzione di continuare il procedimento nei confronti di Salvini.
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