Svolta nel caso della scomparsa e forse dell’omicidio di Saman Abbas: è stato arrestato lo zio Danish Hasnain, che si pensa essere il presunto esecutore materiale dell’assassino della giovane di origini pakistane.
L’uomo è stato arrestato in mattinata dalla polizia di Parigi, che ha lavorato a stretto contatto con i carabinieri di Reggio Emilia. Danish si trovava nella periferia di Parigi, per lui era stato spiccato un mandato d’arresto europeo.
Saman, 18 anni, è scomparsa da Novellara nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio. Si ritiene sia stata uccisa dalla famiglia come “punizione” per la sua opposizione al matrimonio forzato con un cugino più anziano di lei di 10 anni. Il corpo della giovane non è stato ritrovato nonostante le ricerche a tappeto.
Carabinieri in Pakistan
Secondo quanto riporta la Gazzetta di Reggio, i carabinieri starebbero per partire alla volta del Pakistan, dato che altri tra i parenti indagati di Saman potrebbero essere stati individuati. Non è ancora certo, dato che è sicuramente una procedura insolita: tuttavia dalla partenza della rogatoria internazionale per cui è stata chiesta l'estradizione degli indagati lo scorso 5 luglio, si può ipotizzare che si potrebbe essere giunti ad accordi diplomatici che permetterebbero un aiuto in Pakistan da parte dei carabinieri italiani.
Le persone indagate che dovrebbero essere in Pakistan sono Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, padre e madre della giovane, che il 1 maggio hanno lasciato in tutta fretta l'Italia con un volo da Malpensa per raggiungere il proprio Paese. Nei giorni scorsi Reggionline aveva spiegato che gli inquirenti hanno trovato "indicatori che ci fanno ritenere altamente probabile una localizzazione all’estero degli autori del delitto".
Intanto è in Italia da alcuni mesi Ikram Ijaz, un altro cugino di Saman, arrestato mentre tentava di giungere in Spagna passando per la Francia. Un terzo cugino, Nomanulhaq Nomanulhaq, è quindi ancora ricercato. Danish, Ikram e Nomanulhaq sono stati indicati come gli uomini ripresi dalle telecamere di sorveglianza dell'azienda agricola di Novellara in cui gli Abbas lavoravano: i tre vengono visti allontanarsi con vanghe e un piede di porco per poi tornare ore dopo. Si sospetta che quegli strumenti siano stati utilizzati per l'occultamento del cadavere di Saman. In questi giorni si riteneva che anche Danish e Nomanulhaq fossero tornati in Pakistan.
Cosa è accaduto a Saman?
Saman Abbas era stata costretta a un matrimonio forzato dei genitori, matrimonio al quale lei si opponeva. Per questo ha tentato il suicidio, poi è fuggita in Belgio per un breve periodo e infine, a dicembre 2020, alla vigilia delle nozze, ha chiesto aiuto ai servizi sociali italiani. I servizi sociali l'hanno affidata a una struttura protetta, struttura dalla quale la giovane si è allontanata in aprile, per ritornare dai genitori allo scopo di richiedere i documenti necessari per studiare, lavorare e coronare il suo sogno d'amore in Pakistan con Saqib, coetaneo e conterraneo che vive e lavora nel Frusinate.
I genitori di Saman erano contrari a questa relazione: la giovane ha inviato a Saqib messaggi inquietanti in cui affermava di temere per la sua vita e una foto in cui mostrava il volto livido dopo un potente schiaffo dato da uno dei parenti. Saqib dice inoltre che lui e la sua famiglia in Pakistan hanno ricevuto insulti e minacce da parenti degli Abbas e dallo stesso Shabbar.
Pochissimi giorni dopo la sparizione, esaudendo la richiesta di Saman, Saqib si è rivolto alle forze dell'ordine, che il 5 maggio hanno effettuato la perquisizione nell'abitazione di Novellara adiacente all'azienda agricola. Ma gli Abbas erano già lontani, sebbene abbiano promesso anche al datore di lavoro di tornare e spiegare tutto, mentre di Saman non c'era traccia.
In Italia c'è il fratellino minorenne di Saman, attualmente in struttura protetta. Il ragazzino ha rivelato che Saman è stata uccisa dallo zio Danish perché si opponeva al matrimonio forzato. Con l'eccezione di qualche stop, forze dell'ordine e inquirenti italiani sono stati sempre al lavoro sul caso in questi mesi.
Dopo le ricerche nei campi che non hanno dato buon esito, si teme che il corpo possa essere stato gettato in un pozzo oppure distrutto. Si esclude che il cadavere sia stato gettato in un porcile, poiché il maiale è per i musulmani un animale impuro, sebbene le ricerche si siano orientate anche in tal senso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.