Catania, fermata Asala: è la prima donna scafista

Ha appena vent'anni ed è incinta: ha provato a negare tutto, ma i racconti dei clandestini la inchiodano

Catania, fermata Asala: è la prima donna scafista

Una coppia di scafisti tunisini, 23 anni lui, Walid Jerbi, 20 anni lei, Asala Hattay, è stata fermata dalla polizia di Stato di Catania per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. È la prima volta che è stata trovata una donna che fa parte dell'equipaggio di "carrette del mare" impegnate nei viaggi della speranza.

I due erano alla guida di un peschereccio in legno lungo una decina di metri, di colore celeste e bianco, su cui viaggiavano 249 immigrati. È stato soccorso il pomeriggio del 27 ottobre scorso, in acque internazionali, dalla nave della marina militare italiana Chimera che era impegnata nella fallimentare operazione "Mare Nostrum". L'imbarcazione ha attraccato a Catania un paio giorni dopo con a bordo, complessivamente, 289 clandestini. Dalle indagini della squadra mobile della Questura è emerso che l’uomo, "primo" capitano dell’imbarcazione, si alternava al timone con la compagna che lo aiutava in tutto e per tutto. I due fermati, su disposizione della Dda, sono stati condotti nella casa circondariale di Catania "Piazza Lanza".

Al giudice Asala ha raccontato la propria storia: la scoperta di essere rimasta incinta, le frizioni con la famiglia e la fuga con Walid. "I miei famigliari non volevano che restassi con lui - ha spiegato agli inquirenti - ma io lo amo e l'ho seguito".

L'obiettivo era la Germania, per raggiungere il fratello. E, nonostante le frottole raccontate all'inizio, a inchiodarli ci sono i racconti di somali, eritrei, sudanesi e nigeriani imbarcati sul peschereccio. Testimonianze che non hanno lasciato margine a errore.

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