È stato un fermo in aeroporto a fare insospettire gli agenti, che hanno lanciato un'inchiesta su quello che sembra essere un ben oliato meccanismo per fornire ai migranti che vogliono lasciare l'Italia documenti falsi, ma "ben fatti" a sentire le forze dell'ordine.
Dalla Stazione centrale di Milano all'aeroporto di Linate, sfruttando i servizi offerti dall'"egiziano". Un business vero e proprio quello messo in piedi per fornire ai migranti carte d'identità e la speranza, malriposta, di poterle utilizzare per prendere un aereo e lasciare così l'Italia, diretti verso il Nord Europa.
È Repubblica a raccontare la storia, spiegando come un giovane damasceno sia stato fermato a Linate, mentre cercava di imbarcarsi su un volo per Dublino. A insospettire chi stava ai controlli querl documento italiano, non perfetto, e il fatto che il 18enne siriano non parlasse una parola della nostra lingua.
È stato il ragazzo a spiegare come si fosse procurato quel documento, raccontando di quel traffico in atto alla Centrale, dove c'è chi per 400 euro e due fototessere è disposto a fornire nel giro di 48 ore un'identità fasulla, alimentando i sogni dei migranti.
Quello che ora bisognerà capire è quanto esteso sia questo traffico.
Un 24enne albanese è stato fermato, ancora a Linate, venerdì, quando i controlli sono stati intensificati, dopo l'arresto del 18enne siriano. La prima udienze ne ha convalido l'arresto, ma è stato poi messo in libertà. "Scappa dalla guerra", ha ricordato il giudice.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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