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"Certi giudizi poteva evitarli": l’affondo di Bassetti su Figliuolo

Non sono state digerite le parole che il generale Figliuolo ha scritto sul libro in uscita l'8 marzo sul conto dei virologi. Bassetti tuona: "Esagerato, poteva evitarselo"

"Certi giudizi poteva evitarli": l’affondo di Bassetti su Figliuolo

Fioccano le polemiche ancora prima dell'uscita del libro, disponibile dall'8 marzo nelle librerie, con i virologi che sono sul piede di guerra. Alcune frasi contenute in "Un italiano – Quello che la vita mi ha insegnato per affrontare la sfida più grande", titolo del libro scritto dal generale Figliuolo e Beppe Servergnini non sono andate giù ad alcuni addetti ai lavori che hanno già replicato in maniera molto stizzita tra i quali figurano Matteo Bassetti e Maria Rita Gismondo, volti ormai noti al grande pubblico.

I "passaggi" della discordia

"Ho un sospetto – si legge in uno dei passaggi contenuti nel libro – i virologi, molti dei quali sono bravissimi, in ambito scientifico sono stati un po’ negletti", sinonimo di incolto e altri aggettivi molto poco carini. Come se non bastasse, Figliuolo ha rincarato la dose scrivendo che, prima del Covid, il grande pubblico "un virologo manco sapeva chi era" e poi che "la fama improvvisa ha fatto emergere nel mondo scientifico contrasti umani e naturali", si legge sul Secolod'Italia che ne ha estratto qualche anteprima. Apriti cielo, le reazioni non si sono fatte attendere, alcune delle quali forti tanto quanto i passaggi contenuti nel libro.

Bassetti: "Esagerato, poteva evitarselo"

Forte e chiara è stata la reazione di Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. "Non so a chi si riferisca il generale Figliuolo, certamente ho grande stima di lui, ma che si metta a dare giudizi su medici bravi e meno bravi lo trovo esagerato e poteva evitarselo, afferma ad AdnKronos. Senza ironia, l'infettivologo ha aggiunto che auspica che quel passaggio lo abbia scritto Servergnini "e non Figliuolo", chiamato in causa quando Bassetti ha tirato in ballo quello che si è fatto a livello di governo, "perché se si fossero ascoltati gli scienziati certi errori non si sarebbero commessi". Insomma, una polemica bella e buona alla quale, probabilmente, Figliuolo vorrà replicare una volta che il libro sarà di dominio pubblico. Nel suo sfogo, il primario di Genova sottolinea come sia dispiaciuto della critica fatta ai medici sul campo, ai virologi, agli infettivologi e agli igienisti "che si sono fatti un mazzo così e non si sia in grado di guardare mai agli errori commessi dalla politica, dalla struttura commissariale e dal Cts".

Gismondo: "Parole evitabili"

Sulla stessa lunghezza d'onda di Bassetti c'è anche Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano. Sebbene la stessa microbiologa sostenga che in alcuni dibattiti televisivi "alcuni virologi forse hanno esagerato", soprattutto prestandosi a show televisivi "che non ci competono", la considerazione secondo cui, se non ci fosse stata questa pandemia, "'il grande pubblico un virologo manco sapeva chi era...', la trovo non giustificata. Un commento evitabile", afferma ad AdnKronos. L'esperta ricorda a Figliuolo che l'epidemia di Sars-CoV-2 non è stata l'unica situazione "in cui siamo intervenuti e interveniamo", tirando in ballo i virus della Sars, l'Ebola e l'influenza suina. Ma soprattutto, "ricordo anche tutto il lavoro che giornalmente facciamo nella diagnostica delle malattie infettive. Un lavoro senza il quale - sottolinea - credo che tutti staremmo molto male", conclude.

Il paragone con Arcuri

Al di là delle polemiche contro i virologi, Figliuolo si prende i meriti della sua gestione rispetto a quella precedente con l'ex commissario straordinario Domenico Arcuri. "Il mio è stato un approccio più dinamico, che viene fuori da esperienze di tipo diverso. La struttura precedente era basata su Invitalia, una grande stazione appaltante", scrive il generale nel suo libro.

"C'è gente che ha lavorato tantissimo, ma senza l'esperienza e l'organizzazione per gestire quel tipo di attività", aggiunge "ma ritengo che abbiano fatto il massimo in quelle condizioni", conclude.

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