Ad una settimana dalla pubblicazione delle vignette sul terremoto di Amatrice da parte del giornale satirico francese, Charlie Hebdo, lo scrittore irlandese Robert McLiam Wilson, firma del settimanale, critica aspramente la discussa scelta della redazione in una lettera inviata al Corriere della Sera.
Le due vignette, in cui i morti e i feriti insanguinati sotto le macerie delle case crollate venivano paragonati, in modo macabro, a piatti di pasta tipici della cucina italiana, hanno sollevato un’ondata di polemiche e un acceso dibattito sui limiti della satira e della libertà d’espressione. Una questione che è diventata anche politica, e sulla quale si era reso necessario anche l'intervento l’ambasciata francese in Italia, che ha preso le distanze dall’iniziativa del settimanale parigino. Alle polemiche il giornale satirico aveva risposto, dopo poche ore, rilanciando con una nuova vignetta: “Italiani…non è Charlie Hebdo che costruisce le vostre case: è la mafia”.
Seppure lo scopo del vignettista fosse stato quello di attaccare la mafia, “non è riuscito nel suo intento”, è il giudizio affidato dallo scrittore di Charlie Hebdo al Corriere. Quelle vignette, scrive Robert McLiam Wilson, sono solo “spazzatura”. “Capisco che abbiano scatenato tanta rabbia e risentimento, anzi, mi meraviglio che non ci siano state reazioni più violente”, si legge in uno stralcio della lettera inviata al quotidiano di via Solferino, “quelle vignette non hanno alcun merito, di nessun genere”. Le vignette sul terremoto che ha colpito il centro Italia non sono satira, a giudizio dello scrittore, che ha deciso di rompere “il protocollo che in questi casi suggerisce la discrezione e serrare i ranghi a fianco dei colleghi”, e manifestare così la propria indignazione. “Far passare per satira quest’ondata di fango, irriguardosa quanto puerile, risulta davvero imbarazzante”, afferma McLiam Wilson confessando di aver pensato “a tutti coloro che sono rimasti sconcertati e feriti da quelle immagini” e “soprattutto quanti sono rimasti offesi”.
“Non posso difendere questa aggressione vuota, offensiva e deplorevole”, conclude lo scrittore che collabora con Charlie Hebdo.
La lettera si chiude con le scuse dello scrittore a tutti gli italiani che si sono sentiti offesi. “Sono molto dispiaciuto per quanto accaduto, e me ne vergogno. Hai fatto una vera schifezza, Charlie. Ero così fiero di scrivere per te. Eppure, per nessun motivo, tu hai offeso tante persone senza alcuno scopo”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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