È la notte prima degli esami per Massimo Bottura, cuore piantato nel centro di Modena e mente che – se potesse – organizzerebbe una cena su Marte. Lunedì sera, alla Guildhall di Londra, va in scena l'edizione 2015 della The World's 50 Best Restaurants. In teoria, è la classifica che mette in fila i migliori locali del pianeta. In pratica è un complicato gioco di alleanze e geopolitica che ha un fortissimo valore mediatico. L'Osteria Francescana nel 2014 è arrivata terza, come l'anno precedente. Era entrata nella The World's 50 nel 2009, al 13° posto e già l'anno seguente era sesta. Fantastico, considerando che davanti ci sono solo il Celler de Can Roca di Girona e il Noma di Copenhagen, diversissimi ma in ogni caso favoriti da quel gioco politica di cui sopra. I rumors dicono che Bottura può farcela, lui prepara la sciarpa tricolore e sembra sereno. «Per me è un miracolo essere già in quella posizione: non sono spagnolo, non sono anglosassone e neppure francese. Né posso avere i voti di chi rappresenta la cucina nordica. Sarei felice ovviamente, anche perché rappresento l'Italia e non lo dico per retorica: io amo questo Paese e mi incazzo con Lara (ndr, la moglie americana) quando lo critica, spesso a ragione» dice. Insomma, domenica sera non si sveglierà di soprassalto? «Per carità. Semmai ricordo che per un mese ho dormito con la giacca a tre stelle della Michelin, appesa vicino al letto». Bottura può ritrovarsi in cima al mondo e (forse) ricevere Papa Francesco a Milano: è stato lui a convincere 40 chef famosi a cucinare per i poveri della Caritas al Refettorio Ambrosiano.
Quello che avanza dalla kermesse Expo, finirà in tavola e si dice che il Pontefice abbia promesso una visita. «È il progetto più importante della mia vita, gli sprechi in cucina non sono più accettabili» chiude lo chef modenese. Merita il tifo, insomma.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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