Chef Rubio contro Kirk Douglas: "Morto un sionista"

Chef Rubio scatenato su Twitter contro Kirk Douglas, morto ieri: "Morto uno dei più grandi attori sionisti della storia. Grazie a lui il revisionismo religioso e storico è stato possibile anche su pellicola"

Chef Rubio contro Kirk Douglas: "Morto un sionista"

Sparito dalla televisione, Chef Rubio torna ad affidarsi a Twitter per scatenare l'ennesima polemica che sta infiammando i social network. Nel mirino del cuoco più discusso d'Italia questa volta c'è Kirk Douglas, morto ieri all'età di 103 anni. Il leggendario attore e produttore, all’anagrafe Issur Danielovitch Demsky, nato ad Amsterdam (New York) il 9 dicembre 1916 da una famiglia poverissima di emigrati ebrei russi, è stato "salutato" da Chef Rubio in un tweet di commiato che sta facendo molto discutere: "Morto uno dei più grandi attori sionisti della storia. Grazie a lui il revisionismo religioso e storico è stato possibile anche su pellicola e il pubblico coccolato dalle bugie, ha così smesso di farsi domande e accettare passivamente tutto".

Questa volta, però, anche chi lo segue lo bacchetta, e lui replica così: "L’ho scritto spesso e lo ribadisco nel commiato. È anche per colpa sua, dei suoi finanziamenti e per come la storia e la religione è stata impressa su pellicola col suo volto se oggi siamo così e se l’opinione pubblica non lotta per l’unico popolo al mondo ancora sotto assedio [quello palestinese]". Ma le polemiche su twitter proseguono, e Chef Rubio non demorde e passa al contrattacco. Questa volta in romanesco: "Quando dici la verità te rompono il cazzo, non c’è niente da fa. Anche se nel 2020 #ChefRubio secondo i sionisti è improvvisamente stronzo, la poranima de Kirke nel 2016 veniva elogiato e celebrato dai camerata sionisti. Verba volant, social manent #sionistisquadristi #fascisti". E ancora, in un altro tweet, sempre in romanesco: "Che poi non lo dico io che er poro Kirke era un sionista. Lo dicono i fatti! Me fa ride che i sionisti se vergognano d’esse tali e se je lo fai presente te danno dell’antisemita. Non volete sentirvi dire che siete fascisti repressi? Smettete di esserlo".

Dallo scorso fine dicembre, come riporta Vanity Fair, Chef Rubio è a Gaza in Palestina per partecipare al progetto Gaza Freestyle, consociato al Centro Italiano di Scambio Culturale Vittorio Arrigoni-VIK, ovvero un gruppo di persone e volontari di diversa formazione il cui obiettivo "è organizzare progetti di emergenza umanitaria per aiutare la popolazione di Gaza".

Come annunciato dallo stesso Chef Rubio sul suo sito internet, la sua permanenza a Gaza sarebbe continuata dopo Gaza Freestyle Festival, per documentare attraverso i social "l’impegno umanitario della collettività di operatori e gli sforzi di un popolo costretto a vivere sotto assedio".

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