Un'azienda, nel pieno dell'emergenza Covid, dona oltre 350mila euro di materiale sanitario agli ospedali lombardi e finisce nel tritacarne degli odiatori mediatici. La colpa? Essere parenti del presidente della Regione, Attilio Fontana. A quelli di Report, trasmissione di Rai3, e ai loro cugini del Fatto Quotidiano, la Lombardia proprio non va giù e le provano tutte per avvelenare i pozzi di quella che è stata, e ancora è, una vera impresa: combattere e vincere il virus praticamente in solitudine, con le proprie forze e il grande aiuto economico di tante imprese e cittadini comuni.
Nei drammatici giorni di metà aprile, la Regione lanciò un bando per supplire alla latitanza di Roma in quanto alle forniture di camici e guanti per medici ed infermieri. Risposero in tanti, tra questi un'azienda della quale la moglie del governatore - per mere questioni familiari - è socia al dieci per cento. La fornitura avvenne in tempi record, la Regione fatturò come da procedura, ma la fattura venne «stornata» (respinta) perché, come da accordi, si trattava di una donazione.
Tutto qui, né più né meno. Ma, invece degli applausi, ora dagli schermi della trasmissione più comunista della Rai piovono sospetti e fango. Altro che scoop, ma quale scandalo in famiglia: questa è un'autentica porcata, l'ennesima di una lunga serie contro il governo lombardo e i suoi uomini di punta.
Se i segugi di Rai3 si mettessero a scavare nelle vite e nelle famiglie dei magistrati coinvolti nello scandalo (vero) delle intercettazioni, invece che puntare la famiglia Fontana, troverebbero sicuramente pane per i loro denti e farebbero un buon servizio al Paese. Ma non lo faranno mai, cane non morde cane. Così sviliscono il servizio pubblico a questione di odi personali.
Chi conosce Attilio Fontana e la sua famiglia non ha il minimo dubbio, il caso è esattamente l'inverso di come è stato presentato: nessuno ha fatto un piacere ai parenti del governatore, sono i parenti ad aver fatto un atto di generosità nei confronti dei lombardi, soprattutto dei medici e degli infermieri che in quelle ore erano in prima linea.
Tutto il resto è soltanto malafede, spazzatura, triste danza sui morti e sugli eroi del Coronavirus. Auguro solo a questi signori di non avere mai bisogno dell'aiuto di qualcuno, magari vestito con i camici donati dall'azienda riconducibile ai Fontana.
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