Chi sono i veri anti-italiani

Che il tribunale di Roma abbia dichiarato ieri illegali i trasferimenti degli immigrati nel centro di accoglienza costruito dall'Italia in Albania, appigliandosi a generici cavilli da Azzeccagarbugli, non è cosa che ha a che fare con la giustizia, bensì con la politica

Chi sono i veri  anti-italiani
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Ormai è chiaro che siamo un solo popolo ma abbiamo due Stati, uno che rema a favore dell'Italia, l'altro contro. Del primo fa parte il governo democraticamente eletto; il secondo comprende le opposizioni battute alle elezioni e la magistratura che si è presa in carico il compito di vendicare tale sconfitta. Che il tribunale di Roma abbia dichiarato ieri illegali i trasferimenti degli immigrati nel centro di accoglienza costruito dall'Italia in Albania, appigliandosi a generici cavilli da Azzeccagarbugli, non è cosa che ha a che fare con la giustizia, bensì con la politica. Il fatto che ciò avvenga lo stesso giorno in cui sullo stesso tema Pd, Cinque Stelle e Sinistra italiana chiedono all'Europa di aprire una procedura di infrazione contro l'Italia non può essere una coincidenza, bensì un piano organizzato a tavolino, e su questo ci sono ulteriori indizi. Il primo è che la decisione della sezione immigrazione del tribunale civile di Roma presieduta da una magistrata già rimossa in passato dal Csm per comportamenti non appropriati e riammessa in servizio dal Tar è motivata per iscritto con tale ampiezza e rimandi giuridici che difficilmente può essere stata pensata e redatta nelle poche ore dell'udienza di ieri mattina. Il secondo è che le argomentazioni in essa contenute ricalcano tesi politiche già presenti in recenti documenti di Magistratura democratica, la corrente di sinistra della magistratura della quale la giudice monocratica che ha firmato il provvedimento è guarda caso anche presidente nazionale.

A sentire le prime reazioni pare che il governo tra ricorsi e nuovi decreti non abbia alcuna intenzione di abbandonare il progetto, anche se sospetto che quello che la magistratura vorrebbe che la Meloni mollasse non è tanto il centro di accoglienza in Albania, bensì la riforma della giustizia. Che, se approvata, potrebbe limitare gli abusi di potere delle toghe e la loro impunibilità.

Nel mirino della sinistra politica e giudiziaria, tanto per non smentirsi, c'è il governo di destra, ma gli effetti collaterali di questa guerra di casta ricadono su tutti gli italiani, compresi i loro elettori, che dell'immigrazione fuori controllo non ne possono davvero più. Buon motivo per non mollare, né sull'Albania né sulla riforma.

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