Benedetto VXI rompe il silenzio: "Così mi sono dimesso da Papa"

In un colloquio con il Corriere della Sera il papa emerito torna a commentare la scelta delle dimissioni a otto anni esatti dalla conclusione del suo pontificato: "Non ci sono due papi, fu una decisione presa in coscienza"

Benedetto VXI rompe il silenzio: "Così mi sono dimesso da Papa"

L’11 febbraio del 2013, durante un concistoro per la canonizzazione di alcuni santi, Benedetto XVI annunciò le sue dimissioni cambiando la storia della chiesa. Oggi, ad otto anni esatti dalla conclusione ufficiale del suo pontificato, Joseph Ratzinger, che ad aprile compirà 94 anni, ribadisce in un colloquio con il direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, che non ci sono due papi, ma che "il papa è uno solo".

"È stata una decisione difficile. Ma l'ho presa in piena coscienza, e credo di avere fatto bene. Alcuni miei amici un po' "fanatici" sono ancora arrabbiati, non hanno voluto accettare la mia scelta", ha spiegato. "Penso – continua Ratzinger - alle teorie cospirative che l'hanno seguita: chi ha detto che è stato per colpa dello scandalo di Vatileaks, chi di un complotto della lobby gay, chi del caso del teologo conservatore lefebvriano Richard Williamson. Non vogliono credere a una scelta compiuta consapevolmente. Ma la mia coscienza è a posto".

Queste le parole affidate al direttore del quotidiano di via Solferino, che descrive un papa emerito fragile nel fisico ma dalla "mente lucida" e dagli occhi "attenti e vivaci". Ad aiutarlo a spiegarsi è il segretario, monsignor Georg Gaenswein, che di tanto in tanto interviene per ripetere le frasi che Benedetto non riesce a pronunciare in modo chairo. "La voce è un soffio", descrive il Corriere. Le "frasi" arrivano "col contagocce".

Eppure sono tanti gli argomenti affrontati dal pontefice dimissionario. Si informa sul nuovo premier. Mario Draghi, dice, "è molto stimato anche in Germania". E poi sulla salute del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E ancora, parla della pandemia e del prossimo viaggio di Papa Francesco in Iraq. "Credo che sia un viaggio molto importante", ragiona il papa emerito. "Purtroppo cade in un momento molto difficile che lo rende anche un viaggio pericoloso: per ragioni di sicurezza e per il Covid. E poi c'è la situazione irachena instabile", continua. E promette: "Accompagnerò Francesco con la mia preghiera".

Nel colloquio con Fontana, Benedetto parla anche del nuovo presidente americano Joe Biden. "È vero, è cattolico e osservante. E personalmente è contro l'aborto", premette Ratzinger. Ma poi esprime riserve sulla politica del nuovo inquilino della Casa Bianca, specialmente sulle questioni che stanno a cuore alla Chiesa: "Come presidente, tende a presentarsi in continuità con la linea del Partito democratico. E sulla politica gender non abbiamo ancora capito bene quale sia la sua posizione".

Nelle scorse settimane il papa emerito è stato vaccinato contro il Covid. Da quando ha rinunciato al soglio pontificio vive all’interno della città del Vaticano, nel monastero Mater Ecclesiae, assieme a quattro donne consacrate di Comunione e Liberazione, le "memores", e il segretario Georg Gaenswein. Gli fanno compagnia i gatti e i giornali che arrivano la mattina. Nel 2018, sempre in una lettera inviata allo stesso quotidiano, aveva definito "tranquilla" la vita da eremita nel monastero tra i giardini vaticani.

Al termine dell’incontro, durato quarantacinque minuti, il papa emerito ha consegnato al direttore del Corriere una medaglia e un segnalibro.

Fontana, invece, gli ha portato in dono due disegni preparati per l’occasione dal vignettista del Corriere, Emilio Giannelli. In una delle due il pontefice viene raffigurato mentre abbraccia la folla radunata in piazza San Pietro. Un’immagine nostalgica e simbolica, che il Papa emerito ha apprezzato.

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