Avevano concesso un prestito da 25.000 euro ad un imprenditore edile che aveva chiesto il loro aiuto ma poi sulla somma hanno applicato interessi usurari. Il fatto è successo a Canicattì, in provincia di Agrigento e ha come protagonisti due fratelli del luogo, Antonio e Giuseppe Maira, rispettivamente di 69 e 63 anni che sono stati arrestati. I due hanno approfittato delle condizioni di bisogno di un uomo per arricchirsi indebitamente. Si tratta di due volti già noti alle forze dell’ordine per via di altre vicende giudiziarie che li hanno interessati in precedenza. Antonio Maira, risulta già condannato quale appartenente alla criminalità organizzata. Entrambi i fratelli, allo stesso tempo, sono imputati nel tribunale di Agrigento in un altro procedimento per il reato di associazione a delinquere finalizzata all’usura e all’estorsione.
In questo caso, la drammatica esperienza vissuta dall’imprenditore ha avuto inizio nel 2016 quando, spinto dal bisogno, si è recato dai due fratelli per un prestito da 25.000 euro con l’impegno che avrebbe pagato una somma da 2.500 euro al mese a titolo di interesse, senza però fissare un termine per la restituzione del capitale. Questa modalità di pagamento è andata avanti fino a febbraio del 2019 consentendo ai due canicattinesi di incassare addirittura fino a 80.000 euro sulla somma concessa in prestito.
Ebbene, non solo i due fratelli avevano incassato già un’ingente quantità di denaro a fronte di quella che doveva esser loro realmente restituita, ma hanno avanzato ulteriori richieste accompagnate da minacce molto gravi. Una situazione che ha messo in serie difficoltà la vittima che, per tutelare sé e la famiglia, in quello stesso anno ha dovuto prendere la decisione di trasferirsi al nord Italia con i propri cari. Prima di andar via l’uomo ha denunciato quanto aveva subito sia ai carabinieri che alla polizia.
Sono state quindi avviate delle indagini congiunte che si sono sviluppate attraverso pedinamenti, perquisizioni ed intercettazioni. Nel corso delle attività investigative sono state accertate le condotte illecite poste in essere dai due fratelli ma anche lo stato di paura in cui viveva la vittima e la sua famiglia. Nel frattempo si era anche diffusa la voce che gli usurai fossero alla ricerca dell’imprenditore per pretendere ancora denaro: circa 40.000 euro. Anche in questo caso la richiesta era accompagnata da pesanti minacce.
Dunque, vista la pericolosità dei due e il rischio incombente per l’incolumità della vittima e dei suoi familiari, una volta acquisito il materiale probatorio necessario, ieri
pomeriggio è scattato il blitz nella casa dei fratelli Maira. Una ventina tra carabinieri e polizia, hanno fatto irruzione nell’abitazione dei due dando esecuzione ad un fermo di indiziato disposto dalla procura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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