L'Anpi rilancia: "Il 25 aprile cantate "Bella Ciao" dai balconi"

L' Associazione nazionale dei partigiani, di Roma e provincia, vorrebbe che il prossimo 25 Aprile, a un'ora da stabilire, tutti gli italiani aprissero le finestre per cantare in tanti coretti Bella Ciao.

L'Anpi rilancia: "Il 25 aprile cantate "Bella Ciao" dai balconi"

L' Associazione nazionale dei partigiani, di Roma e provincia, vorrebbe che il prossimo 25 Aprile, a un'ora da stabilire, tutti gli italiani aprissero le finestre per cantare in tanti coretti Bella Ciao. Il motivo formale della proposta è che non potendosi tenere le consuete manifestazioni pubbliche, si possa forzare la moda di suonare e cantare da finestre e balconi. Ovviamente, ognuno farà quel che gli pare, essendo per fortuna ancora legittima ogni libertà di espressione. Ma ci sembra egualmente un'iniziativa nata dalla sola retorica, sulla scia della grande quantità di retorica già inflitta con overdose di simboli, nelle ultime settimane di morte, con le musiche pomeridiane sempre meno frequenti, perché ogni giorno l'Italia si sveglia fronteggiando il vero invasore Covid, cui si aggiunge l'incertezza delle misure politiche e sanitarie e l'inaffidabilità di un governo unico al mondo per la ferocia di un disastro che fa vittime ovunque nel pianeta, ma mai come in Italia, mai come in Lombardia, sempre sperando in Dio che il virus non attacchi il Mezzogiorno quasi inerme. Poiché il cosiddetto plateau cioè la piattezza dopo il picco che non scenderà per molto tempo si è assestato su settecento vittime al giorno, è prevedibile che arriveremo al 25 Aprile nel pieno della carneficina e della disperazione. La carneficina di questo 2020 non è ideologica e colpisce tutti. La proposta dell'Anpi ci sembra invece molto ideologica proprio perché pretende di usare il lockdown, la prigionia in casa, come un palcoscenico di quinte teatrali, per strade e piazze, di una manifestazione che il comunicato dell'Anpi rende scleroticamente ideologica e di una ideologia inutile, perché seguita a propagandare una storia che non corrisponde alla Storia. Secondo il comunicato ideologico dell'Anpi, un'insurrezione di partigiani del Comitato di Liberazione Nazionale spazzò via gli invasori tedeschi e i loro alleati fascisti, omettendo con scrupolo di dire che le sporadiche insurrezioni avvennero mentre i veri vincitori americani e inglesi erano in arrivo, essendo loro i liberatori. La bugia (per omissione) è stata inflitta finora e ogni anno per tre quarti di secolo, forse quest'anno abbiamo altre emergenze e battaglie cui dedicarci tutti insieme. La canzone Bella Ciao è diventata purtroppo un inno ideologico di sola sinistra comunista, benché i suoi primi versi siano invece patriottici: «Una mattina, mi son svegliata e ho trovato l'invasor». L'invasore era l'esercito tedesco contro cui si batterono, per esempio, i soldati della Divisione Julia scampati alla campagna di Russia. Fu una guerra contro l'invasore che, contro il diritto internazionale aveva occupato l'Italia, colpevole di aver usato il suo sovrano diritto di arrendersi per una guerra persa. Alla guerra di Bella Ciao parteciparono patrioti di destra come la Medaglia d'oro alla Resistenza Edgardo Sogno, i monarchici come Montezemolo e i suoi agenti fucilati alle Fosse Ardeatine, e fu combattuta da migliaia di partigiani anticomunisti oltre che antifascisti e che per questo furono assassinati dai comunisti, lasciando stare le foibe.

Nessuno pretende che proprio adesso l'Anpi si liberi dalle vecchie ideologie, ma ci sembra irrispettoso e pretestuoso sfruttare la disperazione degli italiani decimati dal Covid19 per dare vita a coretti alla finestra privi del patriottismo di cui il Paese ha bisogno oggi, pur di fare un po' di video virali mentre il vero coronavirus uccide e sparge terrore.

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