Il cimitero di siringhe e droga assedia la palestra delle ragazzine

A Perugia il supermarket della droga nel perimetro del centro ricreativo. E i fondi del bando periferie servono per riqualificare il quartiere

Il cimitero di siringhe e droga assedia la palestra delle ragazzine

L'Italia della politica è un po' come Penelope: di giorno tesse la tela e di notte la distrugge. L'unica differenza è che la sposa di Ulisse faceva tutto da sola mentre i governi nostrani tendono a rompere le uova nel paniere dell'esecutivo precedente. Il vizio non l'hanno perso neppure Lega e M5S, che dopo essere arrivati a Palazzo Chigi hanno messo le mani anche su un tema che, in fondo, era riuscito a mettere d'accordo un po' tutti gli schieramenti politici: i fondi destinati alle periferie.

Quando a regnare era ancora Paolo Gentiloni, infatti, la presidenza del Consiglio era riuscita a mettere a bando un "programma straordinario per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie". In soldoni si parla di qualcosa come 1,6 miliardi di euro da dividere tra i Comuni che ne avessero fatto richiesta. Ai sindaci non è parso vero e in molti si sono fiondati sul danaro. Tra questi c'è anche Perugia, città amministrata da una giunta di centrodestra dopo anni di dominio della sinistra. Il sindaco Andrea Romizi e l'assessore Michele Fioroni hanno messo a punto un progetto per la "sicurezza e lo sviluppo di Fontivegge", quartiere degradato del capoluogo umbro che ilGiornale.it vi ha raccontato nelle precedenti puntate di questa inchiesta.

"Quando abbiamo vinto le elezioni - spiega Romizi - abbiamo deciso di mettere Fontivegge al centro della nostra azione amministrativa". E così è stato. Prima la richiesta alle forze dell'ordine di incrementare i controlli ("I reati si sono ridotti", fa notare Fioroni) poi si è aperta la finestra di un finanziamento dallo Stato e subito il Comune ha ideato un progetto per riqualificare l'area. Si parla di 16 milioni di euro, cui vanno aggiunti altri finanziamenti dall'agenda urbana e di un bando della Fondazione cassa di risparmio. In totale fanno circa 30 milioni di euro, più gli annunciati investimenti privati. Una manna dal cielo.

L'obiettivo? Aumentare la "percezione di sicurezza" dei cittadini e dare un nuovo volto a una zona in passato abbandonata. La sua conformazione urbanistica certo non aiuta. "Piazza del Bacio, quella che dovrebbe essere la piazza del quartiere, è nascosta", spiega il sindaco. "Senza contare - aggiunge l'assessore Fioroni - che sia Fontivegge, il Bellocchio e Madonna Alta e sono piene di anfratti dove è facile nascondersi, soprattutto per gli spacciatori".

E in effetti è così. In pieno giorno delle ragazzine si allenano a pallavolo in un centro ricreativo usato da bambini e anziani. Lungo tutto il perimetro dell'area è un cimitero di siringhe, involucri di droga e sporcizia. Spacciatori e consumatori vendono e si iniettano qui le loro dosi, a due passi dal divertimento delle bambine. Chi conosce volti e attività ci spiega che esiste una sorta di guerra tra bande di pusher immigrati. Le diverse fazioni si possono riconoscere anche dal colore degli involucri con cui viene confezionata la droga. Poco distante, nel cortile di un palazzo, le dosi vengono nascoste nei buchi sul muro e le siringhe abbandonate alla mercé di chiunque. Una è stata lasciata con l'ago sporco di sangue rivolto verso l'esterno, in uno spazio dove i bambini giocano col rischio di prendere malattie (guarda qui il video).

È per questo che da tempo i residenti chiedono una riqualificazione dell'area che dal parco della Verbanella va fino al Bellocchio, passando per Fontivegge. Si potrebbe fare e il progetto (leggi qui) è bello e ben studiato.Peccato che il freno imposto dal governo potrebbe complicare il tutto. "Svegliarsi una mattina e scoprire che la maggioranza aveva votato un emendamento al Milleproroghe che rinviava i finanziamenti del bando delle periferie è stato un duro colpo", ammette Fioroni.

Il governo in realtà era dovuto intervenire a causa di un pasticcio del governo precedente che, come spiegava il sindaco di Livorno Nogarin, aveva "scritto male una norma fondamentale". Ma la toppa si è rivelata un boomerang. Solo dopo qualche settimana Anci e esecutivo hanno trovato un accordo per il ripristino di 1,6 miliardi di euro in favore delle periferie. "Siamo contenti - esulta Fioroni - anche se non sono stati rimessi come prima. I progetti non verranno finanziati direttamente, ma i Comuni dovranno fare delle anticipazioni di cassa". In sostanza paghi e poi lo Stato rimborsa le spese. Peccato che non sempre i sindaci possano permettersi di tirar fuori danaro dai forzieri. Senza contare è stato tolto pure l'acconto del 20% prima garantito.

Difficile che Perugia ottenga alla fine tutti i 16 milioni promessi.

E così il rischio è che le periferie come Fontivegge rimangano in parte vittima del degrado. Con le ragazzine costrette ad allenarsi facendo slalom tra le siringhe insanguinate.

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