Ci sono quattro profughi violenti, che hanno creato problemi nel centro di accoglienza con comportamenti violenti e il prefetto di Bologna decide di lasciarli circolare liberamente in città. Li allontana dal centro di accoglienza, ma senza preoccuparsi di dove andranno a finire.
Nell'ordine di allontanamento emanato dal prefetto di Bologna, infatti, si legge che i quattro profughi (due provenienti dal Mali, uno dalla Guinea e l'ultimo dal Gambia) sono persone che hanno tenuto comportamenti "fortemente aggressivi e intimidatori" nei confronti degli operatori della struttura di Lama di Setta (Marzabotto) dove erano ospitati.
Ecco tutti i fatti. Durante il Ramadan, i quattro prufughi erano stati alloggiati momentaneamente a Villa Angeli (Sasso Marconi), dove era presente anche un predicatore islamico. Il quale durante la funzione religiosa si era messo a predicare odio, tanto da spingere l'operatore del centro di accoglienza a fermarlo. La reazione dell'imam è stata quella di rinchiudere l'operatore della cooperativa in uno sgabuzzino. I profughi hanno preso le difese del predicatore, entrando anch'essi in conflitto (evidentemente violento) con la direzione della struttura di accoglienza che poi li ha presi in carico.
Per i profughi che si sono schierati con l'imam, il prefetto ha disposto solo l'allontanamento. Insomma, non potranno più vivere (gratuitamente) nei centri per i profughi, ma saranno liberi di circolare per le città emiliane.
Galeazzo Bignami, consigliere regionale di Forza Italia in Emilia Romagna, ha commentato così la vicenda: "i quattro profughi, definiti appunto fortemente aggressivi e intimidatori, hanno preso e sono andati via. Sapete dove sono adesso? Ovviamente no, perché nessuno lo sa, visto che non sono stati espulsi, ma semplicemente 'allontanati'. E quindi adesso possono scorrazzare liberamente magari intimidendo e aggredendo chi ha la sfortuna di incontrarli".
Ma il fatto ancora più inquietante, riguarda proprio l'antefatto. "Non è solo un problema di cattiva convivenza - aggiunge Bignami - la situazione è ben peggiore di come sembra, perché l'origine dello scontro tra l'operatore della struttura e gli allontanati nasce da una predicazione di un soggetto violento che i profughi hanno difeso. C'è una radice di confluttualità religiosa: le autorità avrebbero dovuto alzare il livello di attenzione".
Sono giorni che a Marzabotto si lamentano dell'accoglienza indiscriminata. Morris Battistini, della lista civica Uniti per Marzabotto, ha denunciato giorni fa il fatto: "L'allontanamento mette a repentaglio la vita di chi vive nei dintorni: non è possibile che a pagare siano sempre gli italiani".
Per essere definiti
"fortemente aggressivi e intimidatori" e giustificare l'allontanamento, le azioni dei quattro immigrati devono essere state di una certa rilevanza. E il prefetto cosa fa? Se ne lava le mani e li mette in strada.
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