Ciociaria, nei fiumi spunta un gambero rosso che "non va mangiato"

Nei fiumi e nei laghi ciociari è arrivato il gambero rosso della Lousiana. È grande, ma gli esperti hanno messo in allerta la popolazione, spiegando perché a loro detta non è commestibile

Ciociaria, nei fiumi spunta un gambero rosso che "non va mangiato"

C'è una tipologia di gambero che è tornata a far parlare di sé. Può raggiungere 12 centimetri di diametro e, stando alla organizzazione ambientalista che se ne sta occupando in virtù dei ritrovamenti più recenti, cioè Fare Verde, non deve essere presente sulle nostre tavole. A meno di controlli preventivi che ne certifichino la commestibilità.

Nonostante il gambero rosso della Lousiana possa apparire più che appetitoso, infatti, bisogna prima analizzare quanto ingerito e quanto immagazzinato dall'animale in termini di eventuali sostanze nocive per gli esseri umani. Questo è il monito lanciato dagli ambientalisti. Sarebbe originario degli Stati Uniti, come il nome stesso suggerisce, ma è stato rinvenuto persino all'interno di alcuni corsi d'acqua in Ciociaria. Proprio in funzione di questi rinvenimenti, il gambero è balzato di nuovo agli onori delle cronache. Ma era già successo.

Il Procambarus clarckii, che è la definizione scientifica, non è, infatti, un esordiente delle acque italiane: era già stato avvistato nel corso di questi anni in altre zone del Belpaese. Quella ciociara, però, secondo fonti locali come Frosinone Today, è una vera e propria "invasione". Vale la pena rimarcare come non sia innocuo per la fauna marina, anzi: porta in dote una serie di problemi per i suoi simili.

Dalla messa in discussione della biodiversità, che è dovuta alla natura quasi onnivora, alla "peste del gambero", che attecchisce con una certa facilità sui gamberi che siamo abituati a vedere di consueto.

Sono tutte cause scatenanti l'attribuzione di "killer", che accompagna l'azione del crostaceo della Louisiana sin dalle sue prime apparizioni nel Vecchio Continente.

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